Addio al vecchio petrolchimico, la svolta verde cambierà lo skyline di Gela - QdS

Addio al vecchio petrolchimico, la svolta verde cambierà lo skyline di Gela

redazione

Addio al vecchio petrolchimico, la svolta verde cambierà lo skyline di Gela

sabato 24 Aprile 2021

Nel sito multisocietario di Eni sono partiti gli interventi di demolizione degli impianti non più utilizzati.Verranno eliminati il camino Snox, la torcia, il gruppo termoelettrico e le trivelle

GELA (CL) – Lo scorso 10 marzo, nel sito Eni di Gela, sono stati avviati gli interventi di demolizione degli impianti non più utilizzati, che porteranno al recupero di aree libere per nuove attività industriali e alla riduzione dell’impatto visivo dell’ex petrolchimico. Il piano di interventi era stato sancito dal Protocollo sottoscritto nel dicembre 2019 dal Ministero dell’Ambiente e da Eni con l’obiettivo di realizzare un programma di decarbonizzazione, mitigazione ambientale, riqualificazione, valorizzazione e restituzione agli usi delle aree non più interessate da attività produttive legate al ciclo convenzionale di raffinazione.

In particolare, Eni si è impegnata a rinunciare definitivamente ad assetti di produzione e lavorazione di oli minerali e a procedere, entro 10 anni, alla dismissione di tutti gli impianti e strutture non utilizzati per la produzione di biocarburanti. La Raffineria di Gela S.p.A. ha quindi dato mandato a Eni Rewind, la società ambientale di Eni, di procedere alla demolizione del camino Snox; della centrale termoelettrica, comprensiva dei gruppi termici G100, G200 e G300 nonché del relativo parco stoccaggio; delle strutture trivelle Coking 1 e 2; della torcia D-D1.

Sono inoltre in corso le demolizioni dell’impianto Texaco e dell’impianto lavaggio gas che, con una tecnologia oggi obsoleta, fornivano idrogeno alla raffineria. Anche l’impianto denominato acido solforico è in procinto di cantierizzazione per la sua definitiva demolizione. Infine, presso la struttura della logistica mare e in particolare nel cosiddetto ‘pontiletto’, sono in corso le attività per la rimozione di 5 linee che servivano a caricare prodotti petroliferi sulle navi cisterna.

Gli interventi sono già in corso d’esecuzione, per un costo stimato di oltre 25 milioni di euro. Entro quest’anno saranno ultimate le demolizioni del camino Snox, del gruppo termico G300 e delle strutture trivelle Coking 1 e 2. Le operazioni coinvolgeranno le imprese in appalto, in media circa 20 persone/anno, prevalentemente del territorio gelese.

In un’ottica di economia circolare, sono privilegiati gli interventi che assicurano il recupero e il futuro riutilizzo dei materiali: finora sono stati inviati a recupero quasi 2900 tonnellate di rottami metallici (principalmente ferro, acciaio inox e alluminio), ma anche motori e cavi elettrici, che potranno trovare una “seconda vita” in ambito civile e industriale.

Gli interventi modificheranno lo skyline dell’area industriale di Gela: la torcia è alta 150 metri, il camino Snox supera i 145 m. e le strutture trivelle raggiungono gli 80 m. d’altezza.

LA TORCIA

Struttura metallica, alta circa 150 metri, situata all’esterno del perimetro del sito, in un’area demaniale in regime di concessione alla Raffineria di Gela. La demolizione della torcia avverrà per smontaggio e comprenderà anche le tubazioni annesse.
Per l’avvio dei lavori è necessario il nulla osta da parte dei numerosi enti competenti. Una volta ottenuto il parere favorevole della Regione Sicilia, verranno avviati i lavori, la cui durata è stimata in nove mesi.

LA CENTRALE TERMOELETTRICA

La centrale comprende tre caldaie a radiazione Breda B.W. di capacità 380 t/h. Ciascuna caldaia, di tipo “appeso” a una struttura metallica, ha uno sviluppo in pianta di dimensione 15,8×9,5 m e un’altezza pari a circa 35 m.
Saranno demoliti anche i degassatori/aeratori, i ventilatori, i riscaldatori aria “Ljungstrom”, gli elettrofiltri, le tramogge di stoccaggio, i condotti fumi e aria, il sistema di carico coke, il parco di stoccaggio con i relativi serbatoi e linee di distribuzione. Si stima che al termine dei lavori verranno recuperate circa 12.000 tonnellate di materiali ferrosi.

LA STRUTTURA TRIVELLE

La struttura per trivelle si compone di tralicci in carpenteria metallica. La loro funzione è quella di sostenere e guidare un sistema di trivelle, costituito da aste a sezione circolare in acciaio al carbonio alle quali si ancorano le teste di perforazione, atte a frantumare il materiale contenuto proveniente dai forni sottostanti. Le strutture si sviluppano per circa 45 metri di altezza, dalla quota 40 alla quota 85 metri dal piano campagna. Lo smontaggio avverrà dall’alto verso il basso.

IL CAMINO SNOX

I fumi provenienti dalle caldaie, dopo essere stati “depurati” nell’impianto Snox, venivano espulsi attraverso una ciminiera alta circa 145 m. La ciminiera, del diametro massimo di circa 13 m., ha una canna interna in mattoni refrattari (peso stimato 1200 tonnellate) e una esterna in cemento armato (peso stimato 5100 tonnellate).
L’intervento, oltre alla demolizione della ciminiera, prevede anche lo smantellamento di condotti metallici e nastri trasportatori per circa 900 tonnellate di acciaio. La demolizione avverrà con modalità top-down, partendo dall’alto e scendendo via via verso terra. Sarà montata una struttura reticolare intorno alla ciminiera per raggiungere la quota massima e iniziare l’intervento con miniescavatori telecomandati, a vantaggio della sicurezza dei lavoratori.

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