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Addio a Francesco Musotto, ex eurodeputato e presidente della Provincia di Palermo

Addio a Francesco Musotto, ex eurodeputato e presidente della Provincia di Palermo

È morto a Palermo, all’età di 78 anni, Francesco Musotto, avvocato, ex eurodeputato e presidente della Provincia.

Si è spento a Palermo, all’età di 78 anni, Francesco Musotto, avvocato ed esponente di spicco del centrodestra siciliano. Nel corso della sua lunga carriera politica è stato deputato dell’Assemblea regionale siciliana, presidente della Provincia di Palermo ed europarlamentare nelle fila di Forza Italia.

Musotto era stato coinvolto in un’inchiesta con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, vicenda dalla quale venne assolto. L’indagine lo aveva portato a lasciare la guida della Provincia, alla cui presidenza subentrò Pietro Puccio, esponente del Pds.

Il ricordo di Renato Schifani

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha voluto esprimere cordoglio ricordando il percorso condiviso in politica: “La scomparsa di Francesco Musotto mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso un lungo tratto di vita politica nello stesso partito, sempre all’insegna della stima reciproca. Da presidente della Provincia e da eurodeputato ha servito la comunità con impegno e competenza. Alla sua famiglia rivolgo, anche a nome del governo regionale, le più sentite condoglianze”.

Le parole di Totò Cuffaro

Anche Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana, ha ricordato Musotto sottolineandone il profilo umano e istituzionale: “La Sicilia perde non solo un protagonista della vita politica, ma soprattutto un uomo di grande cultura e passione civile. Ho avuto modo di apprezzarne la lealtà, la capacità di ascolto e la dedizione con cui ha guidato la Provincia di Palermo, in anni in cui l’ente garantiva servizi fondamentali alla comunità”.

Cuffaro ha aggiunto che il nome di Musotto resterà legato alla storia della Provincia e che tutta la Dc si stringe attorno ai familiari con un sentimento di dolore condiviso.

Fonte foto: social Renato Schifani