AdM, strategia win-win tra soluzioni ecosostenibili e vantaggi economici - QdS

AdM, strategia win-win tra soluzioni ecosostenibili e vantaggi economici

redazione

AdM, strategia win-win tra soluzioni ecosostenibili e vantaggi economici

sabato 28 Novembre 2020

Da circa un ventennio l’utilizzo delle autostrade del mare punta a dar vita a un sistema di collegamenti efficiente ed equilibrato

Da anni nell’economia globale si è imposto un nuovo imperativo: l’ecosostenibilità. La cosiddetta green economy influenza la pianificazione di investimenti pubblici e privati, e si parla sempre più spesso di sviluppo sostenibile. In effetti, la questione sta proprio nel come stimolare lo sviluppo economico rendendolo allo stesso tempo sostenibile per l’ambiente: d’altra parte, le aziende sono incentivate a ridurre il proprio impatto ambientale se questo impegno genera anche un ritorno sotto il profilo economico.

Da questo punto di vista, l’utilizzo delle cosiddette autostrade del mare rappresenta nell’ambito dei trasporti quella che gli anglosassoni definirebbero una strategia win-win – una soluzione al tempo stesso ecosostenibile ed economicamente vantaggiosa.

Le autostrade del mare identificano l’insieme dei collegamenti marittimi nazionali ed internazionali a corto raggio dedicati principalmente al trasporto di merci rotabili (camion, semirimorchi, furgoni, …). Da circa vent’anni il loro utilizzo viene promosso con l’obiettivo di ottenere un sistema di trasporto equilibrato in termini modali su scala europea, attraverso la creazione di catene logistiche intermodali incentrate sul trasporto marittimo di corto raggio: in questo modo è possibile ridurre il ricorso al trasporto su strada, offrendo alle aziende un’alternativa sostenibile, affidabile ed economicamente vantaggiosa.

La Sicilia è collegata tutto l’anno ai principali porti dell’Italia Continentale e del Mediterraneo grazie ai servizi di trasporto marittimo offerti da diverse compagnie armatoriali. Tra queste spicca il Gruppo Grimaldi, pioniere e da sempre leader nelle autostrade del mare in Europa per quantità e qualità dei collegamenti operati con l’impiego di una flotta moderna ed eco-friendly. La compagnia porta avanti ed è stata più volte premiata per le numerose iniziative green, che si sono tradotte negli anni in ingenti investimenti che hanno aumentato l’efficienza energetica e abbattuto le emissioni generate dalle navi e dai terminal portuali di proprietà.

In questo modo, il Gruppo Grimaldi garantisce collegamenti frequenti, affidabili ed ecosostenibili: tutti i servizi di autostrade del mare che la compagnia offre tra la Sicilia ed il Continente permettono infatti di ridurre significativamente le emissioni di CO2, arrivando anche al 66% in meno rispetto al trasporto in modalità “tutto strada”.

Allo stesso tempo, il trasporto su strada risulta anche sensibilmente più oneroso rispetto a quello intermodale: per fare qualche esempio, se si sommano i costi relativi a carburante, pedaggi autostradali ed usura del veicolo, il viaggio di un camion da Catania o Palermo costa circa 400 euro se la destinazione è Salerno, almeno 800 euro se è diretto a Livorno ed oltre 900 euro se deve raggiungere Genova.

Le aziende di trasporto che scelgono invece di far evitare ai loro automezzi centinaia di chilometri su strada si assicurano un risparmio dal 10% al 55%, che si traduce in un importante vantaggio competitivo per il proprio business e per quello dei loro clienti.

Catene logistiche solide e affidabili per dare supporto ai vari operatori

Gli importanti vantaggi in termini economici ed ambientali convincono sempre più aziende di trasporti e logistica che operano in Sicilia a convertirsi al trasporto intermodale. Luigi Cozza Trasporti, azienda siciliana da sempre impegnata nello sviluppo del trasporto sostenibile, si avvale dell’intermodalità strada-mare grazie alla partnership con il Gruppo Grimaldi. “Le autostrade del mare hanno permesso alla nostra azienda di specializzarsi nel trasporto merci dal Nord Europa verso il sud Italia, in particolar modo verso la Sicilia, nonché verso mercati emergenti come quelli di Tunisia, Turchia, Marocco e altri già affermati come Spagna e Grecia”, precisa Salvatore Cozza, General Manager della società di trasporti e logistica. “Il tutto con un notevole risparmio di emissioni di CO2 nell’atmosfera, per un trasporto sempre più sostenibile”.

Trans Isole, azienda specializzata nella logistica e distribuzione di qualsiasi tipologia di merce proveniente da tutta Europa da e per le isole maggiori, ha messo l’intermodalità marittima al centro della sua strategia per soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione. “La nostra mission è ridurre l’impatto ambientale dei vari anelli della catena logistica, senza penalizzare la qualità del servizio e la redditività economica”, afferma Michele Spighetto, titolare dell’azienda fondata dal padre Antonio nel 1958. “Infatti, l’intermodalità ci permette di abbattere notevolmente i costi di spedizione e ridurre le emissioni di CO2 nell’aria, contribuendo a rispettare l’ambiente. In più, grazie alla preziosa e consolidata partnership con il Gruppo Grimaldi, riusciamo a garantire flussi continui da e per Sardegna, Sicilia, Spagna, Portogallo, Grecia e tutta la penisola italiana sia sul versante adriatico che su quello tirrenico. Grazie al fattore intermodale garantiamo continuità di movimentazione, sicurezza, sostenibilità con un basso impatto ambientale. Pensiamo che oggi l’intermodalità rappresenti uno degli strumenti migliori per preservare l’ambiente e tutelare le generazioni future ed è nostro dovere adottare soluzioni sempre innovative per ridurre l’impatto ambientale”.

Anche la catanese DN Logistica utilizza i collegamenti marittimi offerti dal Gruppo Grimaldi per trasportare merci da e verso tutti i principali porti del territorio italiano. “Grazie alle autostrade del mare possiamo gestire più carichi nella giornata con lo stesso mezzo, ottimizzando i costi del personale e del mezzo stesso”, afferma Luigi Nicosia, amministratore unico della società. “Sempre grazie alle autostrade del mare oggi possiamo abbattere di parecchio le emissioni di CO2 e limitare a una bassa percentuale i chilometri percorsi con minor rischio di incidenti”.

In effetti, la riduzione dell’incidentalità e il decongestionamento stradale costituiscono importantissime esternalità positive generate dall’offerta di un’alternativa realmente valida al trasporto su gomma. “Oggi, più che in passato, il nostro Paese paga un fortissimo deficit infrastrutturale”, osserva Domenico De Rosa, CEO di SMET Group, operatore di rilievo nel settore della logistica integrata. “Autostrade, gallerie, ponti e viadotti obsoleti e non adeguati al numero di veicoli che dovrebbero regolarmente attraversarli con una velocità oraria di percorrenza relativa che diminuisce costantemente anno dopo anno, sono un segnale inequivocabile di quanto questo problema non sia più rimandabile e di quanto la mobilità si stia essa stessa rallentando. Ecco allora che la nostra proposta emerge come la soluzione immediata più vantaggiosa possibile: incentivare in maniera strutturata i collegamenti via mare, anche e soprattutto per il cabotaggio nazionale. Solo così potremmo rapidamente ottenere un decongestionamento viario di decine di migliaia di TIR, velocizzare la mobilità del Paese e salvaguardare le nostre già fragilissime infrastrutture autostradali.”

Quanto ai motivi che hanno spinto la sua azienda a puntare sulle autostrade del mare, De Rosa racconta: “Abbiamo sposato il progetto delle autostrade del mare sin dalla prima ora nel 1995, stringendo una forte alleanza con l’armatore Grimaldi ed investendo in maniera costante anno dopo anno su tale progettualità. L’evoluzione di questa modalità di trasporto sostenibile ha reso sempre più vicine terre lontane ed ha consentito che mercati tra loro distanti divenissero penetrabili attraverso costi logistici accessibili per le industrie e le imprese in generale, svolgendo di fatto una funzione di volano economico reale del nostro Paese”.

E in effetti la solidità e l’efficienza di una catena logistica sono fondamentali non solo per gli operatori che ne costituiscono gli anelli, ma anche per la comunità che questa serve. Luigi D’Auria, General Manager di Trans Italia, spiega che la sua azienda “ha contribuito nel tempo, grazie all’utilizzo delle autostrade del mare, a fare da trait-d’union tra produttori e consumatori ma anche da acceleratore per questi ultimi. Difatti, l’utilizzo dell’intermodalità marittima, grazie alla storica partnership con l’armatore Grimaldi, non ha solo garantito una continuità territoriale ma anche una possibilità per le aziende del Mezzogiorno d’Italia di aprirsi a nuovi mercati che prima sembravano inaccessibili. Le aziende siciliane riescono in tal modo ad approvvigionarsi di materie prime in tempi celeri ma risultano competitive sui mercati nazionali ed esteri grazie ai costi ridotti che lo short sea (trasporto marittimo a corto raggio, ndr) offre”.

“Da non tralasciare inoltre – conclude D’Auria – l’aspetto legato alla green ed alla blue economy che creano nuove opportunità sui territori grazie a questa sinergia in crescendo tra logistica sostenibile e piccole e medie imprese. Una logistica quindi di “servizio” intesa come supporto e collaborazione che non si è mai interrotta anche in un periodo storicamente difficile come quello recente legato alla diffusione del Covid-19”.

Grazie all’intermodalità, dunque, gli operatori logistici sono capaci anche in condizioni avverse di creare valore per se stessi, i loro clienti ed i consumatori finali. Un’intuizione non recente per la F.lli Di Martino: “Abbiamo iniziato a cogliere il valore dell’intermodalità per il nostro business negli anni ’70 ed è da allora che investiamo su una nostra flotta dedicata, puntando su fornitori d’eccellenza, Grimaldi su tutti, per “industrializzare” la filiera del trasporto. L’area Euro-Mediterranea è ormai da 50 anni il nostro focus. Collegare in modo efficiente non solo la nostra penisola da Nord a Sud, ma anche la penisola ellenica a quella iberica, triangolando con l’area del Maghreb, è oggi possibile grazie ad un network che ci garantisce efficienza non solo dal punto di vista operativo ma anche da quello ambientale”, dichiara Mario Di Martino, Responsabile del Business Development dell’azienda. “Per noi è oggi motivo di orgoglio aver reso il trasporto intermodale un servizio standard per i nostri clienti, e troviamo un terreno sempre più fertile per il dialogo sul tema della sostenibilità. Sempre più società sono interessate a stilare i loro bilanci sociali, e sono molto attente alle alternative disponibili per migliorare la loro catena logistica. Nati in Sicilia, siamo naturalmente interessati a rendere la nostra terra meglio collegata al resto del mondo ed il tema delle autostrade del mare ci sta molto a cuore, perché ha reso possibile che la nostra terra fosse più attraente per investimenti stranieri grazie a collegamenti ieri impossibili con il tutto strada, ma resi facili oggi dal network di collegamenti short-sea ro-ro (dedicato alle merci rotabili, ndr). È stato inoltre il primo passo verso la democratizzazione di una logistica più sostenibile, filosofia che oggi abbracciamo trasversalmente in tutti i nostri servizi.”

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