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Adolescenti morti a Terni, confessa pusher, “Gli ho dato metadone diluito con acqua”

Una bottiglietta, metadone diluito con acqua: il 41enne Aldo Maria Romboli ha confermato davanti al giudice per le indagini preliminari, durante l’udienza di convalida del fermo, quello che ha detto ai carabinieri, di aver dato quella bottiglietta ai due ragazzini, 15 e 16 anni, morti poi nel sonno, nelle loro case a Terni. Quella sera, il 6 luglio, li ha incontrati al parco, hanno preso quel mix poi ha lasciato ai due adolescenti la bottiglietta con il resto. Il tutto per 15 euro. “Nell’udienza di convalida del fermo ha confermato quello aveva già detto ai carabinieri. Non ha cambiato versione”, ha sottolineato l’avvocato Massimo Carignani che assiste il 41enne. La stessa versione contestata nel decreto di fermo.

“Ha confermato – ha spiegato l’avvocato – di avere dato ai ragazzi il metadone diluito con l’acqua. Dopo che l’hanno usata gli ha lasciato la bottiglietta con quello che era rimasto, due dita di liquido”. A quel punto si sono separati, i due adolescenti sono andati al campetto di calcio, non hanno giocato, non stavano bene, uno di loro ha anche vomitato. Poi sono tornati nelle loro case. I genitori li hanno trovati senza vita la mattina dopo. Sono morti nel sonno.

Domani l’autopsia e gli esami tossicologici che chiariranno le cause della morte.