Una normale cena in famiglia si trasforma in una serata di caos e litigi: fratelli discutono, padre minaccia di morte due figli. Ecco cosa è successo.
Un parcheggio conteso tra fratelli rischia di degenerare in una furiosa lite familiare, a poche ore dal Natale: è accaduto negli scorsi giorni ad Adrano, in provincia di Catania, dove è stato necessario l’intervento della polizia per scongiurare il peggio.
Ecco il resoconto dell’intervento delle forze dell’ordine.
Adrano, parcheggio conteso tra fratelli scatena la lite
Dopo la segnalazione di una lite in corso, giunta in tarda serata in Sala Operativa, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno immediatamente raggiunto l’abitazione del centro cittadino dove sono riusciti a placare gli animi, ancora particolarmente accesi, dei sette componenti della famiglia che, riunitisi in casa degli anziani genitori per il Natale, stavano litigando per un presunto diritto a lasciare l’auto in sosta davanti all’abitazione.
Dalle informazioni acquisite, la lite è esplosa dopo che uno dei fratelli ha trovato il parcheggio occupato dall’auto di un altro fratello. L’uomo avrebbe chiesto più volte al familiare di spostare subito il veicolo, in modo da poter parcheggiare come era solito fare durante le consuete visite ai genitori, sostenendo che quella fosse un’area di proprietà del padre. Ne è scaturita un’animata discussione tra i due. Si è poi aggiunto un terzo fratello, intervenuto per dare manforte al familiare che aveva parcheggiato l’auto.
L’intervento della polizia
A quel punto, sono scesi in strada anche gli anziani genitori che, allarmati dagli schiamazzi dei tre figli, hanno cercato di mettere pace tra i fratelli e, nel tentativo di dividerli, sono caduti a terra, rendendo necessario l’intervento di un’ambulanza del 118. Entrambi, però, hanno rifiutato di essere trasportati in ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Biancavilla dove, invece, più avanti si sarebbero recati autonomamente gli altri protagonisti della lite.
È stato proprio nei momenti di concitazione che, sulla base delle dichiarazioni raccolte dai poliziotti, il padre avrebbe minacciato di morte due figli, quello che voleva parcheggiare l’auto e l’altro intervenuto a difesa del fratello, dicendo che avrebbe sparato contro entrambi, utilizzando la pistola, precisando non quella legalmente detenuta ma “l’altra”, facendo intendere, in questo modo, di avere a disposizione un’ulteriore arma nascosta in casa.
I poliziotti del commissariato di Adrano hanno voluto approfondire la vicenda in modo da fare chiarezza e verificare la versione dei fatti. Per questa ragione, hanno ritenuto utile eseguire una perquisizione accurata all’interno dell’abitazione dei coniugi dove, effettivamente, nella veranda, sopra la caldaia, hanno trovato una pistola calibro 7,65 e 7 munizioni dello stesso calibro, nascoste dietro a un sasso in un buco della facciata.
Dagli accertamenti effettuati, l’arma non è risultata denunciata e del suo possesso l’anziano non è riuscito a fornire alcuna spiegazione plausibile; pertanto, gli agenti hanno posto sotto sequestro la pistola e le munizioni e denunciato l’uomo per detenzione abusiva di armi e munizioni, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato fino a condanna definitiva. Ulteriori verifiche hanno permesso di trovare la pistola legalmente detenuta, sempre calibro 7.65, custodita in cassaforte, assieme a due caricatori e 105 munizioni. Visti i fatti, i poliziotti intervenuti per la lite hanno ritirato in via cautelare anche questa arma, i relativi caricatori e le munizioni.
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