Diverbio all'aeroporto di Catania, ferito un addetto allo scalo - QdS

Diverbio all’aeroporto di Catania, ferito un addetto allo scalo

Diverbio all’aeroporto di Catania, ferito un addetto allo scalo

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giovedì 12 Agosto 2021

L'episodio si è verificato questa mattina, nato da una contestazione tra l'addetto dell'aeroporto catanese e una donna tunisina sulla mancanza di un documento di volo del padre disabile

Un addetto dell’aeroporto di Catania è rimasto ferito lievemente alla fronte a causa della reazione di rabbia di una donna tunisina che accompagnava il padre disabile che doveva imbarcarsi su un volo per la Tunisia, andata in escandescenze perché mancava un documento per l’imbarco.

La donna ha dato una manata alla barriera di plexiglas, che si è ribaltata che ha ferito l’addetto.

La donna è stata denunciata per lesioni. L’uomo comunque non si è potuto imbarcare perché non aveva tutti i documenti.

Sull’episodio sono intervenuti il
segretario generale Uiltrasporti Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale
Ivan Viglietti.

“L’episodio verificatosi
questa mattina a Catania – affermano – è l’ultimo di una lunga seria di
aggressioni poste in essere dai passeggeri a danno del personale di terra e di
volo e non è più accettabile che comportamenti simili non siano sanzionati e
prevenuti”.

“Il tema dei “disruptive passengers” – continuano – sta dilagando in maniera allarmante, soprattutto nei periodi di picco, laddove si verifichi un imprevisto, un ritardo, una cancellazione di un volo.

Questo deprecabile fenomeno è generato anche dall’eccessivo taglio dei costi da parte di vettori, società di handling e gestori aereoportuali particolarmente spregiudicati, che tendono a ridurre al minimo gli investimenti in qualità dei servizi”.

“Le aggressioni ai lavoratori – continuano i due sindacalisti – sono inaccettabili. Chiediamo l’intervento immediato delle società di gestione aeroportuale affinché garantiscano maggiore sicurezza durante le operazioni di terra, dei vettori, dell’Enac e delle autorità di pubblica sicurezza per rafforzare i presidi. I lavoratori non possono rischiare la loro incolumità fisica per colpe che non sono le loro. Il tema della sicurezza sul lavoro è per noi prioritario”.

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