Privatizzazione Sac, Torrisi “Percorso autorizzato dai soci” - QdS

Privatizzazione Sac, Torrisi “Percorso autorizzato dai soci”

Desiree Miranda

Privatizzazione Sac, Torrisi “Percorso autorizzato dai soci”

venerdì 01 Novembre 2019

Parla l’Ad Nico Torrisi: "Tensioni? No, clima costruttivo che qualcuno cerca di avvelenare. Io non ho da fare valutazioni né positive né negative"

CATANIA – “Io non devo farne valutazioni. Io sono nel Consiglio di amministrazione e ci limitiamo a dare seguito a quello che è il mandato che ci conferiscono i soci. Non ho quindi da fare valutazioni né positive né negative”. Sono le parole di Nico Torrisi, amministratore delegato della Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania, all’indomani della riunione dei soci per decidere le modalità di vendita di parte delle quote di Sac. Si vuole cedere fino al 70% del totale delle quote a cui si arriva sommando parte delle percentuali di ogni socio, ma la decisione è slittata ancora una volta.

Ad oggi quindi non ci sono delle decisioni sulle modalità di vendita. A pesare è anche la voce della Regione che tramite una lettera, a firma del presidente Musumeci, avrebbe chiesto ulteriore tempo. Come si legge sulle pagine de La Sicilia, Musumeci avrebbe puntato il dito contro Sac denunciando “iniziative altalenanti e mancate assunzioni di responsabilità”. Il riferimento è agli scali di Comiso e di Trapani per cui non sarebbe stato approfondito il piano del governo.

Una lunga e articolata discussione, dunque, accompagna la scelta di vendere le quote dell’aeroporto di Catania, ma l’amministratore delegato tiene a precisare che il tutto si svolge “in un clima costruttivo, al contrario di quanto inappropriatamente ha scritto qualcuno”. Torrisi parla di assenza “di tensioni particolari” e di presenza di “giuste tensioni”, all’interno dell’assemblea. “Ci sono soci che chiedono delle informazioni, noi come Consiglio d’amministrazione siamo felici di darle e loro hanno il diritto-dovere di chiarirsi. Basta, non c’è altro”, afferma.

Le tensioni a cui fa riferimento e riportati dai giornali cittadini nei giorni scorsi sono legate in particolare alle parole dell’assessore Marco Falcone, il quale sulla vicenda chiede maggiore chiarezza senza “atti di fede” o “crediti in bianco”. Le perplessità della Regione non sarebbero solo legate agli investimenti per le infrastrutture decisi dal governo Musumeci (si parla di 350 milioni in strutture per l’espletamento dei servizi solo per Fontanarossa), ma anche e soprattutto al piano per un sistema aeroportuale unico in Sicilia. C’è anche un disegno di legge in merito che prevede un ente gestore unico di tutti gli scali siciliani. L’obiettivo è l’eliminazione degli sprechi e l’aumento del potere contrattuale siciliano. Un piano che con la privatizzazione salterebbe definitivamente.

Secondo Torrisi però si tratta di normali precisazioni. “Si chiarirà pubblicamente qual è il percorso di privatizzazione che peraltro i soci ci hanno autorizzato ad avviare. Tutti i soci, quindi compresa Irsap”, afferma Torrisi. Se la privatizzazione sembra ormai essere una strada segnata per lo scalo di Catania, il come sarà spiegato durante un evento pubblico a metà novembre. “Io trovo molto corretto che, al di là dei soci, la modalità sia a conoscenza di tutti perché non c’è nessun segreto. Anzi – aggiunge Torrisi – forse così facendo si rasserena un clima che qualcuno artatamente sta cercando di avvelenare”.

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