Aeroporto di Palermo: riprende corpo l’ipotesi privatizzazione - QdS

Aeroporto di Palermo: riprende corpo l’ipotesi privatizzazione

Aeroporto di Palermo: riprende corpo l’ipotesi privatizzazione

giovedì 21 Marzo 2024

La recente apertura da parte del presidente della Regione, Renato Schifani, ha riacceso il dibattito sull’ingresso di nuovi partner nella gestione dello scalo palermitano. Sindacati sul piede di guerra

PALERMO – La possibile privatizzazione dell’aeroporto di Punta Raisi è tornata al centro del dibattito politico dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, Renato Schifani, fatte al Museo archeologico regionale Pietro Griffo di Agrigento: “Oggi tutti i più grossi aeroporti d’Italia sono privatizzati e funzionano. Privatizzazione significa superare un sistema di controlli sugli acquirenti di grandissimo rigore. La logica del mio governo è quella di seguire questo percorso”.

“Sono cambiati i tempi – ha aggiunto Schifani – ed è aumentata l’esigenza di rafforzare le infrastrutture degli aeroporti per renderli più competitivi, ma serve chi investe e a investire sono i privati. La logica è della privatizzazione a Palermo e a Catania”.

L’esponente di Forza Italia ha anche confermato l’ipotesi di una fusione tra lo scalo del capoluogo e il Vincenzo Florio di Trapani: “L’aeroporto di Trapani non va svenduto, non c’è l’esigenza di venderlo. Stiamo lavorando sui collegamenti Palermo-Trapani per puntare su un unico hub aeroportuale”.

Le parole del governatore hanno incontrato il plauso di Vito Riggio, amministratore delegato della Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino: “Ha ragione il presidente della Regione Schifani. Il caro voli si combatte con la concorrenza. E Gesap si sforza di avere più compagnie aeree che operano dall’aeroporto di Palermo, pur in una fase di alta concentrazione del mercato. Inoltre, sulla privatizzazione è molto apprezzabile la posizione espressa dal presidente sulla necessità di ricercare un partner industriale per aeroporti che devono fare un grande volume di investimenti previsti dalla concessione statale, e tra questi c’è Palermo”.

E, a proposito di concorrenza, le stime di traffico indicano che a marzo è prevista la crescita del +10% su marzo 2023, con circa 550 mila passeggeri in transito. Febbraio si è chiuso con l’aumento a doppia cifra del traffico passeggeri: 435.543, con un +10,14% su febbraio 2023 (395.441). Incremento significativo anche per il numero dei voli (3.135), con un +11,29% sullo stesso mese del 2023 (2.817).

La proposta di privatizzazione dell’aeroporto non piace a tutti

Il rilancio della privatizzazione della Gesap, però, non piace a tutti. Per il segretario provinciale di Rifondazione comunista Frank Ferlisi e quello palermitano Ramon La Torre “sarebbe il primo passo di una politica di svendita delle partecipate che peggiorerebbe solo le condizioni dei lavoratori e dei passeggeri. Giudichiamo i recenti ammiccamenti tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani di voler privatizzare la gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino come proposta inaccettabile. Neppure i precedenti presidenti della Provincia e sindaci del capoluogo del centrodestra hanno mai messo in discussione la proprietà pubblica dell’aeroporto avventurandosi in improbabili ipotesi di privatizzazione, riconoscendo la migliore funzionalità di una gestione pubblica”.

“È evidente – hanno concluso – che gli attuali successi dello scalo di Punta Raisi si devono esclusivamente alla gestione pubblica, che ha rilanciato l’aeroporto di Palermo, portandolo alle vette degli scali italiani. I bilanci positivi da diversi anni di Gesap e i programmi di ampliamento dell’importante infrastruttura lo dimostrano ampiamente. Affermare che una acquisizione da parte del privato abbasserebbe i costi è una grossa bugia”.

Contrari all’ingresso dei privati anche i sindacati, da tempo in stato di agitazione per la gestione del personale, la mancata attuazione del piano di formazione e riqualificazione professionale e il riassetto organizzativo dell’azienda. “Gesap non va svenduta”, ha detto Gianluca Colombino, segretario generale di Legea Cisal.

Legea Cisal: “A Schifani lo diciamo con chiarezza: giù le mani dall’aeroporto di Palermo”

“In una Sicilia ostaggio di mille emergenze – ha aggiunto – dalla siccità alla disoccupazione, il governatore Renato Schifani sembra avere un solo chiodo fisso: vendere la Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, col benestare di chi, invece, dovrebbe difendere gli interessi dell’azienda. Una scelta che, come diciamo da tempo, è fuori da ogni logica, dal momento che Gesap, quasi totalmente pubblica, macina utili e record di passeggeri e sta, con ammirevole sforzo, provando a tornare ai livelli pre-pandemici. A Schifani lo diciamo con chiarezza: giù le mani dall’aeroporto di Palermo. Anziché immaginare improbabili fusioni con l’Airgest di Trapani, cosa che danneggerebbe gravemente i conti di Palermo, o fare la guerra a compagnie che garantiscono il 75% dei voli, il Governo sostenga con convinzione i servizi a gestione pubblica e promuova investimenti che migliorino i trasporti in Sicilia, combattendo il caro-voli con soluzioni realmente efficaci”.

“Gesap – ha concluso Colombino – è un patrimonio dei cittadini e vendere in questo momento sarebbe un errore imperdonabile; per reperire capitali si pensi semmai a una quotazione in borsa che eviterebbe di svendere la società e consentirebbe di mantenere il controllo pubblico, tutelando i lavoratori e i cittadini”.

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