I proprietari, invece, potranno beneficiare della cedolare secca al 10% anziché al 21%. Per gli inquilini l’opportunità di pagare un canone al di sotto del valore del mercato libero
PACECO (TP) – È stato siglato un accordo, sottoscritto tra il Comune di Paceco ed i sindacati, per la stipula dei contratti di affitto a canone concordato per le abitazioni del territorio.
Il patto si propone di convenire contratti di affitto a uso abitativo, che diano la possibilità ai proprietari di usufruire delle agevolazioni fiscali con la riduzione dell’Imu e con la cedolare secca fissata al dieci per cento. Nel dettaglio, a sottoscrivere l’accordo è stato il Sunia Cgil, il sindacato nazionale unitario degli inquilini e assegnatari, insieme alla Sicet Cisl e alla Uniat Uil e alle associazioni di categoria che rappresentano i proprietari di immobili. “L’accordo – dice Salvatore Giacalone, presidente provinciale del Sunia – rappresenta un piano molto importante per i cittadini, perché punta a evitare gli affitti in nero e a rendere i canoni conformi rispetto alle condizioni socio economiche della popolazione. In particolare, l’accordo offre ai cittadini l’opportunità di pagare un canone di affitto equo, al di sotto del valore del mercato libero e di usufruire di una maggiore detrazione fiscale rispetto ai contratti liberi. I proprietari potranno, invece, beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali come, ad esempio, la tassazione a cedolare secca al dieci per cento invece che al ventuno per cento”.
La cedolare secca al 10% è una novità ancora poco utilizzata dagli affittuari. Tale regime di tassazione agevolato può essere utilizzato esclusivamente per affitti a canone concordato o equo canone determinato dalle associazioni di categoria, sindacati dei proprietari e degli inquilini. I sindacati di entrambe le parti, proprietario e inquilino, con la cedolare secca 10% decidono di rispettare il canone concordato stabilendo i limiti minimi e massimi di affitto, imposti in base alla località in cui si trova l’abitazione. In pratica, uno degli svantaggi del contratto a canone concordato è l’impossibilità per il proprietario di scegliere liberamente l’importo dell’affitto mensile, che dovrà invece rispettare specifiche regole.
La cedolare secca al 10% è stata introdotta al fine di combattere il mercato degli affitti in nero, rendendoli di fatto più convenienti da dichiarare al Fisco con un’aliquota fissa al 10% introdotta dal Decreto Lupi, noto come Piano casa. Il Piano casa ha abbassato ulteriormente l’aliquota di 5 punti percentuali rispetto alla precedente agevolazione (cedolare secca al 15%) con l’obiettivo di rilancio del mercato immobiliare.