Afghanistan, talebani sparano su corteo a Jalalabad, assalti all'aeroporto di Kabul - QdS

Afghanistan, talebani sparano su corteo a Jalalabad, assalti all’aeroporto di Kabul

Afghanistan, talebani sparano su corteo a Jalalabad, assalti all’aeroporto di Kabul

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mercoledì 18 Agosto 2021

Spari sui manifestanti a Jalalabad: almeno 2 morti. Distrutta statua di leader sciita anti-Talebani. Emirati confermano: "Ghani è qui"

Spari all’aeroporto di Kabul, dove i Talebani hanno cercato di disperdere la folla che ancora si accalca nel tentativo di fuggire dall’Afghanistan. Lo riferisce la Cnn, secondo cui “ci sono combattenti tutto intorno, li abbiamo visti fisicamente cercare di riportare indietro le persone”.

I Talebani stanno inoltre facendo i conti con le prime contestazioni.

Il New York Times scrive di proteste in almeno due città, quelle di Jalalabad e Khost. Nella prima la risposta è stata la forza, con i Talebani che hanno aperto il fuoco contro i manifestanti – “centinaia”, secondo il Nyt, scesi in strada con enormi bandiere afghane da contrapporre a quella dei Talebani – e picchiato dimostranti e reporter. Jalalabad, capoluogo della provincia orientale di Nangarhar, è da tre giorni in mano agli ‘eredi’ del movimento del mullah Omar. Al-Jazeera ha riferito di almeno due morti e dieci feriti.

Anche a Khost, capoluogo dell’omonima provincia, tante persone sono scese in strada, scrive il Nyt, e il sito di notizie Khaama Press riferisce che anche qui la protesta è degenerata e i Talebani hanno aperto il fuoco “in modo indiscriminato”.

Il sito parla poi di decine di giovani che si sono radunati nella provincia di Kunar e di video che arrivano dal capoluogo Asadabad dove la bandiera afghana è stata issata su un minareto.

Sabato scorso i Talebani hanno rivendicato di avere il controllo della città.

Anche la Bbc riferisce di proteste a Jalalabad, Kunar e Khost, mentre al-Jazeera parla di proteste dilagate da Jalalabad a “diverse altre province” senza entrare nei dettagli. Domani ricorre l’anniversario dell’indipendenza afghana dai britannici.

Secondo quanto riferisce Al-Jazeera, nella provincia di Bamiyan è stata distrutta la statua di Abdul Ali Mazari, un leader sciita che combatté i Talebani durante la guerra civile negli anni Novanta. Mazari, esponente carismatico della minoranza hazara, venne assassinato dai Talebani nel 1996, quando il gruppo allora guidato dal mullah Omar prese il potere nel Paese.

La provincia di Bamiyan è tristemente nota per aver ospitato anche le enormi statue dei Buddha distrutte con la dinamite dai Talebani poco prima dell’intervento militare americano nel 2001.

A Kabul ci sarebbe stato un incontro tra l’ex presidente afghano Hamid Karzai, l’ex ‘chief executive’ e rappresentante per i negoziati di pace Abdullah Abdullah e Anas Haqqani. Lo riporta Tolo News che pubblica alcune immagini senza fornire altri dettagli.

La notizia viene riportata anche dall’agenzia Pajhwok che parla dell’arrivo a Kabul di una delegazione dei Talebani guidata da Anas Haqqani. Anas Haqqani – parte dell’ufficio politico dei Talebani secondo Tolo News – è il fratello di Sirajuhddin Haqqani, leader dell’omonima rete jihadista (fondata dal padre Jalaluddin) e uno dei vice dei Talebani.

Ashraf Ghani, che ha lasciato la presidenza afghana domenica con l’arrivo dei Talebani a Kabul, è negli Emirati Arabi Uniti. Lo riporta la Cnn che ha ricevuto conferma con una nota del ministero degli Esteri emiratino.

Il dicastero precisa che “gli Emirati hanno accolto Ashraf Ghani e la sua famiglia nel Paese per motivi umanitari”. Stamani la Bbc riferiva che Ghani era stato visto ad Abu Dhabi.

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