Quattro agenti della polizia penitenziaria sono stati medicati al pronto soccorso in seguito a una violenta aggressione avvenuta nel carcere Ucciardone di Palermo. L’episodio si è verificato nella nona sezione dell’istituto, dove sono detenuti anche soggetti con gravi problemi psichiatrici.
Secondo quanto riferito dal vicesegretario del sindacato Cnpp, Giuseppe Zabatino, tre agenti sono stati presi a calci e spinti a terra da un detenuto furioso dopo aver appreso il rifiuto della sua richiesta di trasferimento. Un quarto agente ha riportato un trauma alla mano, aggredito da altri due detenuti intervenuti successivamente.
Allarme sicurezza: il sindacato chiede misure drastiche
“La situazione nella nona sezione del carcere Ucciardone sembra richiedere misure drastiche per garantire la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria e migliorare le condizioni complessive”, ha dichiarato Zabatino. Il sindacato denuncia una realtà insostenibile, in cui la presenza di detenuti con disturbi psichiatrici aggrava notevolmente i rischi per il personale.
Nonostante le numerose promesse, la proposta di chiudere la sezione incriminata non è ancora stata attuata. Per il Cnpp si tratta di un segnale allarmante, che mette in discussione l’efficacia delle istituzioni nel proteggere chi lavora in prima linea.
Un problema strutturale ancora irrisolto
L’aggressione a Ucciardone riporta l’attenzione su un problema cronico: l’inadeguatezza delle strutture carcerarie nel gestire i detenuti con fragilità psichiche. La convivenza forzata tra carcerati comuni e soggetti con gravi disturbi mentali crea un clima esplosivo, spesso sottovalutato.
Il sindacato chiede interventi urgenti e strutturali, a partire dalla chiusura della sezione coinvolta e dalla riorganizzazione dei reparti ad alta criticità. Nel frattempo, cresce la preoccupazione tra gli agenti penitenziari, sempre più esposti e senza adeguate tutele.

