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VIDEO | Aggressione in discoteca a Catania: misure cautelari per due giovani dopo spedizione punitiva

Redazione
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Il 12 maggio 2025, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa il 7 maggio dal G.I.P. del Tribunale etneo, nei confronti di due soggetti residenti nella provincia di Siracusa:

  • P.P. (classe 1999), sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e di dimora, con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione tra le ore 20:00 e le 8:00;
  • M.S. (classe 1998), con le stesse misure cautelari disposte.

Le accuse: lesioni aggravate commesse con armi improprie

Secondo quanto ipotizzato dall’accusa, accolta dal GIP — con tutte le cautele legate alla presunzione d’innocenza e alla fase ancora preliminare del procedimento — i due indagati, insieme ad altri soggetti non ancora identificati, sarebbero responsabili di lesioni aggravate, commesse per futili motivi, da più persone riunite e con armi improprie.

I fatti risalgono alla notte del 21 aprile 2024, quando, all’interno di una discoteca di Catania, un diverbio scaturito da una spinta involontaria durante un ballo avrebbe generato un’escalation di violenza. L’episodio iniziale, subito interrotto dalla sicurezza del locale, non ha però placato gli animi.

Secondo le ricostruzioni investigative, gli indagati, mossi da un sentimento di vendetta per l’umiliazione subita, avrebbero pianificato una vera e propria spedizione punitiva, armati di spranghe metalliche ricavate da tondini divelti da una pista ciclabile. L’aggressione si è così protratta anche all’esterno della discoteca, intorno alle ore 3:00, coinvolgendo la prima vittima e altri tre giovani che si trovavano con lui. Le prognosi delle lesioni riportate vanno da 7 a 30 giorni.

L’utilizzo dei social per l’identificazione

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura e condotta dalla III Sezione Investigativa della Polizia di Stato di Catania — specializzata in reati contro la persona — ha consentito una dettagliata ricostruzione dei fatti, grazie a:

  • Testimonianze dirette;
  • Riconoscimenti fotografici;
  • Visione delle immagini di videosorveglianza;
  • Analisi dei profili social (Facebook, TikTok, Instagram), che hanno permesso il confronto tra i volti ripresi e quelli postati online dagli indagati.

I provvedimenti adottati

Una volta ultimate le formalità di rito, i due giovani sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, in attesa degli sviluppi processuali.