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Sempre più aggressioni agli operatori sanitari, aumentano i controlli

Sempre più aggressioni agli operatori sanitari, aumentano i controlli
MEDICI E INFERMIERI

Troppe aggressioni verso gli operatori sanitari sul territorio nazionale, l’ultima quella verso l’immunologo Le Foche

L’ultima violenza ai danni dei medici è l’aggressione a Roma all’immunologo Francesco Le Foche. Ma il fenomeno, che ha avuto un incremento dopo la pandemia Covid, ha riportato alla luce la necessità di proteggere gli operatori sanitari che lavorano in ospedale e nella sua ‘porta’ sul mondo più vulnerabile: il pronto soccorso.

L’impegno del Governo su questo fronte, a seguito delle indicazioni impartite dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha portato ad un rafforzamento dei presìdi. Ad oggi, sono 186 attivi nelle strutture ospedaliere sul territorio nazionale, nei capoluoghi di provincia e nei comuni dove è presente un Commissariato di pubblica sicurezza, a fronte dei 126 preesistenti.

I dati che registrano l’incremento dei presìdi per le aggressioni

Sempre secondo l’aggiornamento, “si è registrato, dall’inizio del 2023, un incremento di 60 presìdi pari al +47,2%. Parallelamente è aumentato anche il numero degli operatori della Polizia di Stato impiegati, passando dai 299 iniziali agli attuali 377, +26%. E’ stato assicurato anche l’ampliamento delle fasce orario giornaliere di apertura dei presidi”.

Immagine d’archivio