Agosto è tempo di pensieri, riflessioni: si tirano le somme di ciò che è stato, di ciò che sarà. Perché semplicemente abbiamo più tempo. La risorsa più preziosa nella vita e incredibile di cui non conosciamo la durata, che può sembrare un attimo – quello di un respiro – o un’eternità, a seconda del momento e delle emozioni che stiamo vivendo. Il tempo ci dà il senso di dove siamo, di dove stiamo andando.
Quando lasciamo andare qualcuno o qualcosa può sembrare infinito, quando invece siamo felici con qualcuno che amiamo vola via come un gabbiano libero nell’aria. Sarà che in agosto sembra che il mondo si fermi in sospeso tra la folle velocità della produttività e la pausa delle vacanze, in cui si crede e spera che possa accadere di tutto prima di riprendere il ritmo quotidiano. Cambiamo abitudini, luoghi, persone, orari, forse anche il modo di pensare e vivere. Un breve, brevissimo tempo tutto per noi, in cui lasciare che l’ozio inondi il nostro cuore di vibrazioni assolute e impensabili, di idee geniali che forse dopo ci sembreranno solo un po’ pazze. Ma che importa alla fine? Ciò che conta è ritrovarsi e ritrovare la propria anima, persa e dispersa tra incombenze e doveri. E se invece ogni giorno diventasse un po’ pazzo?
Se ogni attimo fosse impensabile e sorprendente, se anziché guardare in basso alzassimo il naso sempre più spesso per guardare le stelle? Tanto lo abbiamo fatto comunque la notte di San Lorenzo e lo faremo per le notti a seguire; tutti o quasi abbiamo alzato il naso all’insù per guardare quel meraviglioso spettacolo che è il cielo in cui piccoli puntini luminosi sembrano collegati da un filo invisibile, così come ogni essere vivente è connesso con ogni altro e ogni parola che dice o gesto che fa si ripercuote in un modo o in un altro nella vita di coloro che incrociano il suo cammino. Guardando le stelle siamo tentati di esprimere quel certo desiderio che abbiamo nel cuore – anche i più cinici, sono certa -, sperando che cada una stella che lo esaudisca.
E se, invece, l’unico desiderio possibile fosse vivere il meglio di ciò che abbiamo già piuttosto che cercare tutto ciò che manca? E se vivere prendendo il meglio di ciò che la vita ci dà fosse la vera magia nel tempo che ci è dato? Sembra molto semplice e quindi, come è ovvio, certamente non lo è, ma alla fine crederci che male può fare? In fondo siamo ad agosto e qualunque desiderio è possibile quando cade una stella. Alziamo il naso almeno per un po’ e respiriamo come fosse l’ultimo splendido respiro.
Prendiamoci il tempo per leggere questa splendida poesia di Elli Michler “Dedicato a te”:
Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guadarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
A Marilù.

