Agricoltura, lockdown anche per tanti prodotti del Sud Italia - QdS

Agricoltura, lockdown anche per tanti prodotti del Sud Italia

redazione web

Agricoltura, lockdown anche per tanti prodotti del Sud Italia

lunedì 16 Novembre 2020

Mancano dall'accordo Ue-Cina. La denuncia viene dal deputato Paolo Russo, responsabile nazionale del dipartimento Sud di Forza Italia. Niente San Marzano Dop, olio extravergine pugliese e men che mai le pregiate etichette di vino di Campania e Sicilia e il pistacchio di Bronte"

“In tempi di lockdown il nostro Governo e l’Europa mettono in quarantena anche i prodotti agricoli del Sud: nella lista delle 26 eccellenze che saranno tutelate dall’accordo Europa Cina a rappresentare le tante specialità meridionali c’é solo la mozzarella di bufala campana dop. Niente San Marzano Dop, niente olio extravergine d’oliva pugliese e men che mai le pregiate etichette di vino della Campania o della Sicilia”.

La denuncia viene dal deputato Paolo Russo, responsabile nazionale del dipartimento Sud di Forza Italia.

“É stata impedita – ha detto – la possibilità di crescita a prodotti calabresi, siciliani, lucani, campani e pugliesi come la cipolla di Tropea, il pistacchio di Bronte, l’Aglianico del Vulture, il pomodorino del piennolo del Vesuvio, gli oli come il Dauno o il Terra di Bari oppure il Collina di Brindisi”.

“Nell’elenco dei cento prodotti europei inseriti nell’accordo Europa – Cina – ha spiegato Russo – ci sono gli oli spagnoli e greci ma non il nostro pregiato oro verde pugliese che così é destinato all’irrilevanza nonostante l’impegno profuso da migliaia di agricoltori e le potenzialità del prodotto”.

“Approfittando della crisi sanitaria e della confusione generale – ha sottolineato Russo – é stata perpetrata la stessa ingiustizia già subita con gli altri trattati commerciali tra l’Europa e gli altri Paesi del mondo. E dire che lo avevamo detto. Che già in passato avevamo sostenuto la voce di produttori e consorzi che hanno legittimamente protestato contro questa forma di concorrenza sleale autorizzata e tollerata”.

“Altro che zona rossa – ha concluso Russo – questo é un divieto d’accesso ai mercati internazionali perennemente imposto a mezza Italia che con fatica e sudore produce reddito e qualità”.

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