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Agricoltura, nell’ibleo manca la manodopera

Agricoltura, nell’ibleo manca la manodopera

Da mesi si assiste a una difficoltà di reperimento di figure professionali che mette in crisi l’intero comparto. Vertice tecnico tra Inps e Associazione agroalimentare della Sicilia del Sud Est

RAGUSA – Le problematiche agricole e la mancanza di manodopera. Sono questi i due argomenti più importanti affrontati in un incontro tra l’Inps e l’Associazione agroalimentare della Sicilia del Sud Est.

L’appuntamento, che si è svolto presso la direzione dell’Istituto di Ragusa, è servito a riservare all’associazione un posto al tavolo della concertazione per la trattazione delle problematiche agricole.

A richiederlo è stato il presidente dell’Aasse, Giuseppe Cilio, direttamente al direttore provinciale dell’Inps, Vincenzo Floccari: l’argomento più delicato che il presidente Aasse ha esposto al direttore dell’Inps è stato quello della lenta e inarrestabile mancanza di manodopera agricola che si sta verificando negli ultimi mesi.

Non ci sono più risorse umane disposte a lavorare nelle serre

“Il drastico calo occupazionale in agricoltura e in tutti i settori legati al comparto agricolo – ha evidenziato il presidente Cilio – sta mettendo in crisi le aziende agricole della fascia trasformata che va da Licata a Pachino. Si pensi che rispetto al 2021, le suddette aziende agricole, pur rispettando gli accordi contrattuali e salariali nei confronti dei lavoratori, hanno avuto difficoltà a reperire manodopera agricola. In poche parole non ci sono più risorse umane disposte a lavorare nelle serre, nei centri di condizionamento, nei vivai e in tutti i settori in qualche modo legati al mondo agricolo della fascia trasformata”.

Questa problematica, se dovesse consolidarsi, potrebbe causare seri danni all’intero sistema: come ha sottolineato lo stesso presidente Cilio, “se dovesse perdurare questo fenomeno involutivo, molte aziende saranno costrette a ridimensionare la Sau, la superficie agraria utilizzata, e con essa la percentuale di produzione ortofrutticola, lasciando spazio aperto alla concorrenza estera, causando danni economici nell’intero settore. Dall’aumento indiscriminato dei costi di produzione in qualche modo ci si può difendere – ha aggiunto Giuseppe Cilio – ma dall’assenza di personale no. L’agricoltura, purtroppo, ancora oggi, richiede manodopera bracciantile per lavori che non possono essere sostituiti dai macchinari”.

L’Inps, tramite il direttore provinciale Floccari, si è detto disponibile al confronto e riconoscendo la valenza delle argomentazioni esposte dal presidente dell’Aasse Giuseppe Cilio, ha accettato l’inserimento dell’Associazione agroalimentare della Sicilia del Sud Est al tavolo della concertazione per le problematiche agricole insieme alle altre Associazioni datoriali di categoria.