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Agrigento, 17enne si tolse la vita dopo essere stata stuprata: prosciolti due minorenni

Agrigento, 17enne si tolse la vita dopo essere stata stuprata: prosciolti due minorenni

La decisione è del Gup del Tribunale di Palermo: due ragazzi che parteciparono agli abusi sulla povera Alice Schembri prosciolti dopo la messa in prova

“Estinzione del reato in seguito alla messa alla prova”. Due ragazzi, all’epoca dei fatti minorenni, coinvolti nell’inchiesta sul caso di Alice Schembri, la ragazza morta suicida a 17 anni ad Agrigento poco meno di due anni dopo essere stata costretta a fare sesso di gruppo mentre venivano filmate le scene, sono stati prosciolti dalle accuse senza alcuna conseguenza.

I due giovani prosciolti dopo la messa in prova

Una decisione, quella del gup del Tribunale di Palermo, Antonina Pardo, che fa già scalpore e susciterà una raffica di polemiche. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale ha emesso la sentenza con cui chiude il caso, dopo avere dato atto che i due imputati hanno svolto il periodo di lavoro di pubblica utilità al servizio di due strutture che operano nel sociale, e quindi superato il periodo di prova. I due ragazzi, ormai ventottenni, all’epoca dei fatti, fra il 2014 e il 2015, non avevano ancora compiuto 18 anni. Oltre ai sopracitati, nel procedimento sono coinvolti altri due ragazzi, più grandi di pochi mesi, nei cui confronti ha proceduto la procura ordinaria di Palermo, essendo sempre stati maggiorenni. Il processo a loro carico è in corso al tribunale di Agrigento.

La ragazza si lanciò nel vuoto dopo gli abusi

Il corpo senza vita della ragazzina fu rinvenuto alla Rupe Atenea dove si era lanciata nel vuoto dopo avere annunciato il gesto con un lungo e straziante post pubblicato su Facebook. La Squadra mobile, indagando sull’annunciato suicidio, avvenuto il 18 maggio del 2017, è risalita ad alcuni video che immortalavano la diciassettenne, due anni prima, mentre faceva sesso di gruppo con quattro ragazzi, di cui due all’epoca minorenni. I quattro giovanissimi avrebbero abusato delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica “legata al consumo di sostanze alcoliche”.

Alice aveva tentato di opporsi alle violenze

Alla ragazza sarebbe stato intimato di restare ferma e non si sarebbero fermati neppure davanti al suo espresso rifiuto avendo la quindicenne. “Non voglio”, “non posso”, “mi uccido”, “no, ti prego… mi sento male”, avrebbe ripetuto più volte Alice Schembri, ma nonostante il dissenso i quattro giovani, a turno, l’avrebbero costretta a subire rapporti sessuali mentre la scena veniva filmata con il telefonino.

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