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Agrigento 2025, sprint sull’ultimo rettilineo, 4 mesi per riaffermarsi grazie alla Cultura

Agrigento 2025, sprint sull’ultimo rettilineo, 4 mesi per riaffermarsi grazie alla Cultura
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Dopo le difficoltà riscontrate nelle fase iniziali, la Capitale italiana è pronta a rilanciarsi per chiudere l’anno in bellezza

AGRIGENTO – La Città dei Templi è Capitale italiana della Cultura ormai da nove mesi e seppur la partenza non sia stata delle più agevoli – con tanto di avvicendamento al vertice della Fondazione alla fine del mese di gennaio, quando il dimissionario Giacomo Minio è stato sostituito dall’ex prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta – non è ancora tempo di bilanci. Tanti, infatti, sono gli eventi che hanno messo in luce il territorio dandogli una ribalta nazionale: dopo il concerto del trio “Il Volo”, che ha aperto ufficialmente al progetto Agrigento 2025, a luglio è stata la volta del concerto del maestro Riccardo Muti alla Valle dei Templi. A questo si è aggiunto Mario Biondi, la banda musicale della Marina Militare, l’alba con Mario Venuti e molto altro ancora.

Non solo musica, ma anche arte. Ricordiamo a Sciacca la mostra che espone la straordinaria arte di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e la sua grande influenza sull’arte italiana ed europea del Seicento, la mostra “Il Fuoco dell’Amore”, un itinerario iconografico dedicato a Maria Maddalena presso il Museo Diocesano, e ancora Lampedusa che ha accolto il Tolerance project, la mostra itinerante che unisce i luoghi di frontiera.

Ma se da un lato la macchina organizzativa continua a sfornare eventi, dall’altro lato c’è chi attacca la…

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