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Agrigento: busta con proiettile al procuratore Patronaggio

Agrigento: busta con proiettile al procuratore Patronaggio
Foto LaPresse – Guglielmo Mangiapane 19/05/16 Palermo ITA Cronaca Sentenza del processo d’appello che vede assolti l’ex generale del Ros, Mario Mori e il colonnello dell’Arma, Mauro Obinu, entrambi accusati del mancato blitz di Mezzojuso che il 31 ottobre 1995 avrebbe potuto portare alla cattura di Bernardo Provenzano. Gli imputati non erano presenti in aula. Nella foto: Da sinistra verso destra, il procuratore generale Roberto Scarpinato e il sostituto procuratore generale Luigi Patronaggio Photo LaPresse – Guglielmo Mangiapane 19/05/16 Palermo ITA News Trial against general Mori and colonel Obinu. Both accused of having purposely failed to capture Provenzano during a blitz on October 21, 1995 in Mezzojuso, Sicily. In the picture: Prosecutor Roberto Scarpinato and Prosecutor Luigi Patronaggio

Già in settembre inviata un’altra lettera con una pallottola da guerra e riferimenti al caso Diciotti che portò alla richiesta di autorizzazione a procedere per il capo della Lega Salvini

Un proiettile con minacce di morte per il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e per i suoi tre figli sono arrivate in una lettera recapitata nella Procura ad Agrigento.

Sulla scrivania del procuratore capo è arrivata una busta regolarmente affrancata, all’interno della quale vi era la pallottola.

Luigi Patronaggio, 60 anni, procuratore capo di Agrigento dall’ottobre del 2016, già a metà dello scorso settembre – sempre al quinto piano di via Mazzini: sede della Procura – aveva ricevuto una lettera con minacce di morte e un proiettile da guerra.

In quella missiva si faceva riferimento al caso Diciotti e all’inchiesta – partita proprio da Agrigento – sul capo della Lega Nord e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che sarebbe poi stato iscritto a fine agosto nel registro degli indagati per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.

Per quel reato il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto per Salvini l’autorizzazione a procedere al Senato, che l’ha negata.

Anche per la precedente intimidazione, fu la Procura di Caltanissetta, competente per territorio, ad aprire un fascicolo d’inchiesta e delle indagini si occuparono carabinieri e polizia.
Di quella lettera si disse che potesse provenire da ambienti paramilitari, ma non sono mai arrivate conferme in tal senso.