Ad Agrigento, i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro hanno eseguito una ispezione all’interno di un cantiere navale della provincia. Durante gli accertamenti di rito, sono state riscontrate numerose violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, elementi che – secondo quanto emerso – hanno portato alla denuncia dei titolari dei cantieri coinvolti, tutti agrigentini dall’età tra i 30 e i 60 anni. Inoltre, per loro anche una maxi multa da 40.000 euro e la sospensione temporanea dell’attività.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Nel corso dei controlli inoltre, i militari hanno anche scoperto di quattro operai totalmente in nero, oltre che l’assenza di una sorveglianza sanitaria e la mancata formazione del personale.
Lavoro nero e mancata sicurezza: quattro le aziende sospese a Enna e Caltanissetta
Quattro sospensioni per lavoro nero e sanzioni per oltre 40 mila euro. È il bilancio dell’attività di vigilanza che ha visto impegnati gli Ispettori del lavoro del Contingente Sicilia in servizio a Caltanissetta e a Enna. I controlli hanno interessato, in particolare, i settori dell’edilizia e del commercio.
Due i cantieri edili ispezionati nel Nisseno. Nel primo, sono state verificate le posizioni di 5 lavoratori, 2 dei quali sono risultati impiegati senza regolare contratto. Conseguentemente è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale: il datore di lavoro dovrà regolarizzare i due lavoratori trovati in nero e pagare la sanzione amministrativa di 2.500 euro. Inoltre, sono state impartite prescrizioni in materia di salute e sicurezza per omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori e per omessa formazione e informazione sui rischi specifici della mansione; per tali violazioni sono previste ammende per oltre 5.000 euro. La società è stata destinataria di una ulteriore prescrizione per non avere adottato le precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta dall’alto di persone o cose.
La scoperta nel secondo cantiere edile e le sanzioni ai titolari
Nel secondo cantiere, la ditta esecutrice dei lavori è risultata priva della patente a crediti; l’azienda è stata quindi stata allontanata dal cantiere e dovrà pagare una sanzione amministrativa.
Anche il committente dei lavori sarà sanzionato per non avere verificato il possesso della patente a crediti da parte dell’impresa esecutrice. Nel cantiere, inoltre, sono state accertate gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro per l’assenza delle misure di protezione delle cadute verso il vuoto e per la inidoneità delle opere provvisionali: le ammende comminate superano i 3.000 euro.
Anche due attività commerciali nel Nisseno sottoposte a verifiche
Due anche le attività commerciali sottoposte a verifica, sempre in provincia di Caltanissetta. Nella prima è stato accertato che l’unica lavoratrice presente era priva di contratto. È stata, pertanto, disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale: la sanzione amministrativa da pagare per ottenere la revoca del provvedimento ammonta a 2.500 euro. Inoltre, sono state impartite prescrizioni in materia di salute e sicurezza per omessa sorveglianza sanitaria del lavoratore e per omessa formazione e informazione sui rischi specifici della mansione. Per tali violazioni sono previste ammende per oltre 5.000 euro, cui si aggiunge la maxi-sanzione per lavoro nero, per un importo di 1.950 euro. Nella seconda attività commerciale, su 2 lavoratori presenti sul luogo di lavoro uno era in nero. Inoltre, il datore di lavoro non ha potuto dimostrare di avere redatto il DVR (documento di valutazione dei rischi); gli ispettori hanno quindi sospeso l’attività imprenditoriale, sia per lavoro nero che per la grave violazione in materia di salute e sicurezza. L’esercizio potrà riaprire solo dopo che il titolare avrà regolarizzato la posizione del lavoratore, redatto il DVR e pagato la sanzione amministrativa di 5.000 euro.
I reati contestati
Nel corso degli accertamenti sono state impartite prescrizioni per omessa sorveglianza sanitaria e per omessa formazione e informazione dei lavoratori occupati e sono state irrogate ammende per oltre 5.000 euro. In provincia di Enna, invece, è stata sospesa l’attività imprenditoriale di un negozio di arredi in quanto il datore di lavoro non aveva elaborato il DVR (documento di valutazione dei rischi). La società dovrà pagare la somma di 2.500 euro per ottenere la revoca del provvedimento.

