Agrigento, conservazione e valorizzazione dei beni culturali - QdS

Agrigento, conservazione e valorizzazione dei beni culturali

Agrigento, conservazione e valorizzazione dei beni culturali

venerdì 22 Dicembre 2023

Temi al centro del protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi tra Prefettura e Archivio di Stato. Nella sede dell’Alloggio prefettizio saranno mostrati alla popolazione documenti di grande rilievo

AGRIGENTO – È stato siglato in Prefettura un protocollo d’intesa tra l’Ufficio territoriale del Governo di agrigentino e l’Archivio di Stato, alla presenza del prefetto Filippo Romano e dalla direttrice Rossana Florio. Secondo il documento siglato dai due rappresentanti istituzionali, nella sede dell’alloggio prefettizio saranno mostrati alla popolazione documenti storici di grandissimo rilievo, inediti, come le mappe storiche della prima sede dell’Organo territoriale del Governo.

“Se non comprendiamo il passato – ha commentato Romano – non possiamo conoscere il presente e neanche immaginare il futuro. Le ragioni di questo protocollo sono proprio volte a far conoscere il patrimonio storico della Prefettura”.

Un protocollo che vedrà anche la partecipazione e la collaborazione delle scuole: gli studenti avranno infatti la possibilità di conoscere gli strumenti della ricerca storica, comprendendo il valore degli archivi e le loro potenzialità sotto il profilo dell’educazione e della didattica.

Come si legge sul sito ufficiale del ministero della Cultura, gli Archivi di Stato “sono presenti in ogni città capoluogo di provincia, per un totale di cento sedi. Essi conservano, in molti casi in edifici di grande rilevanza storica e architettonica, gli archivi delle amministrazioni centrali e periferiche degli Stati preunitari e gli archivi delle amministrazioni periferiche dello Stato unitario, che vi sono versati una volta trascorsi trent’anni dalla conclusione delle pratiche. Gli Archivi di Stato conservano inoltre gli atti notarili dei notai della provincia che hanno cessato l’attività professionale da almeno cento anni e la documentazione prodotta da enti pubblici estinti. Sono dotati di autonomia tecnico-scientifica, svolgono funzioni di tutela e valorizzazione dei beni archivistici in loro consegna, assicurandone la pubblica fruizione, nonché funzioni di tutela degli archivi correnti e di deposito dello Stato. Essi possono sottoscrivere, anche per fini di didattica, convenzioni con enti pubblici e istituti di studio e di ricerca”.

“Un archivio – ha affermato la direttrice della sede agrigentina, Rossana Florio – in continua evoluzione. In questa prima mostra di gennaio verranno presentati alcune informative riservate che nel tempo sono giunte alla Prefettura di Agrigento, ma stiamo anche lavorando agli eventi che ci vedranno protagonisti nel 2025 con Agrigento capitale della Cultura”.

“Al centro della nostra idea – ha concluso – c’è la conservazione, la valorizzazione, la fruizione, la comunicazione dei beni culturali e l’educazione al patrimonio”.

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