Agrigento

Agrigento, il nuovo prefetto tra Fase 2 e crisi migranti

AGRIGENTO – Una Prefettura a tinte rosa. Da qualche settimana, si è insediata il nuovo rappresentante territoriale del Governo, Maria Rita Cocciufa, subentrata a Dario Caputo, trasferito a Varese dopo due anni nella Città dei Templi.

Originaria di Lentini, nominata nel 2007 cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e ufficiale Omri, al primo incarico al vertice di una Prefettura, Cocciufa è di nuovo in Sicilia dopo otto anni fuori dalla propria terra. “Sono onorata – ha detto – di tornare in Sicilia, la mia terra d’origine. Verremo incontro alle esigenze di chi è in difficoltà: il prefetto è e sarà vicino alla popolazione e alle fasce più deboli. Le porte della Prefettura sono sempre aperte e mi metterò a lavoro per coordinare e trovare soluzioni alle problematiche di questa terra”.

Tra i primi atti c’è stata la convocazione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, cui hanno preso parte in modalità telematica il Questura, Comando provinciale dei Carabinieri, Comando provinciale della Guardia di Finanza, la locale Sezione operativa della Direzione investigativa antimafia, i rappresentanti del Libero Consorzio comunale e l’Amministrazione comunale del capoluogo. Un vertice convocato per delineare, nell’attuale fase di gestione dell’emergenza e in vista di possibili ricadute negative sulla generale tenuta del sistema, strategie condivise a livello istituzionale.

Il prefetto Cocciufa ha già contezza dei tanti dossier presenti sul tavolo: uno riguarda l’emergenza migranti presenti sul territorio agrigentino. Dopo i recenti sbarchi, prima di 72 persone e poi di altre trenta, i profughi sono stati trasferiti a Villa Sikania, Siculiana, con la disapprovazione del sindaco Leonardo Lauricella, il quale ha chiesto misure urgenti per ricollocare tali soggetti.

Per evitare che fra i cittadini si inneschino ulteriori motivi di allarme sociale, la Prefettura ha avviato la ricerca di strutture ricettive che abbiano una capienza da 51 a 150 posti, al fine di garantire il servizio di accoglienza nel territorio, compresa l’isola di Lampedusa. Contestualmente, si cerca un vettore marittimo che serva al trasporto dei migranti che da Lampedusa devono essere trasferiti sulla terra ferma.