Il boss, già condannato da tempo all’ergastolo, era stato coinvolto nell’ambito della maxi operazione “Xidy”.
Giuseppe Falsone al 41 bis con la richiesta di mantenere socchiuso il blindo della cella respinta da parte delle autorità. Questa la decisione della Corte di Cassazione, che ha rigettato la richiesta avanzata dalla difesa del boss ergastolano a capo della mafia di Agrigento.
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L’arresto di Giuseppe Falsone e le sue richieste respinte in carcere
Come riporta il quotidiano La Sicilia infatti, i giudici hanno motivato così la scelta fatta su Falsone sulla richiesta per evitare conseguenze come fumo passivo o rumori. “Il detenuto aveva la possibilità di tenere accostato il blindo esclusivamente dopo la somministrazione del vitto per favorire il riposo, dovendo per il resto del tempo lo stesso restare aperto per esigenze di controllo e di sicurezza”.
Adesso, il boss a capo della mafia ad Agrigento, Giuseppe Falsone, si trova nel regime di carcere duro praticamente dal suo arresto, avvenuto in Francia al termine di una latitanza lunga una decina di anni. Il boss, già condannato da tempo all’ergastolo, era stato coinvolto nell’ambito della maxi operazione “Xidy”.