AGRIGENTO – Dopo un incontro in IV Commissione Ars è stato inviato il piano di lavoro all’assessorato regionale competente per avviare l’iter autorizzativo al fine di accelerare la realizzazione di un nuovo e moderno impianto di compostaggio nella zona di Ravanusa.
Si tratta di una messa in funzione a digestione anerobica nella zona industriale della città. Nella fattispecie, si intende la degradazione della sostanza organica da parte di microrganismi in condizioni di anaerobiosi. Quindi, un processo differente rispetto al normale compostaggio, che invece è strettamente aerobico. Dopo un tentennamento iniziale sulla tecnologia da scegliere nella redazione progettuale, è stato fatto un notevole passo avanti per superare le criticità presentate.
Sulla questione è intervenuta anche Giusi Savarino, presidente della IV Commissione Ars (Territorio, Ambiente e Mobilità), la quale si è soffermata sui tanti problemi, in tema di rifiuti, che hanno interessato la zona agrigentina e in particolare quella canicattinese. “Ci sono diverse criticità – ha detto – dovute probabilmente sia ad alcune inadempienze contrattuali, sia alla scarsa sensibilizzazione dei cittadini rispetto al tema ambientale. Per questo abbiamo sollecitato il Comune di Canicattì ad attivare tutte le misure necessarie a pretendere una corretta esecuzione del contratto ed a portare avanti progetti di educazione ambientale”.
I casi di noncuranza sono tanti: la gente continua a creare nuove forme d’intolleranze, la più accreditata va contro loro stessi, perché distrugge il posto dove si abita. “È necessario – ha aggiunto la presidente della IV Commissione Ars – che la gente capisca l’importanza del differenziare e i rischi a cui esponiamo noi stessi e i nostri figli nel porre in essere comportamenti vietati dalla legge, come bruciare i rifiuti. Al fine di rassicurare la cittadinanza ed evitare eventuali allarmismi, abbiamo anche sollecitato l’Arpa a istituite un comitato tecnico che focalizzi l’attenzione sul Comune di Canicattì, perché tutto vogliamo per questa terra tranne che passi il messaggio che le produzioni non siano di qualità”.
“Quindi – ha concluso la deputata regionale – è opportuno che si effettuino tutti i controlli necessari a garantire la salubrità dell’ambiente”.