Un fermo immagine tratto da un video dei carabinieri mostra l'operazione Kerkent, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo che ha permesso di disarticolare un'associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all'organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un'intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato, 4 febbraio 2019. ANSA/CARABINIERI EDITORIAL USE ONLY NO SALES
Quattro soggetti di Agrigento sono accusati di minacce di morte ai danni di un’intera famiglia. I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento hanno arrestato le tre persone con le accuse di rapina, estorsione, violenza privata, danneggiamento e violazione di domicilio. Si tratta di Gabriele Minio, 36enne di Raffadali, finito in carcere, e degli agrigentini Giuseppe Casà, 28 anni, e Samuel Donzì 23 anni, finiti ai domiciliari. Una quarta persona, un minorenne di Agrigento, è indagato a piede libero.
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Secondo le accuse i tre avrebbero minacciato di morte un’intera famiglia di Raffadali composta da padre, madre e due figli minorenni, con lo scopo di fargli abbandonare la casa in cui vivono e impossessarsi dell’immobile. A firmare l’ordinanza di custodia cautelare è stato il gip Micaela Raimondo. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Alessia Battaglia.
La vicenda risale al maggio scorso. L’immobile in questione, abitato dai coniugi e dai figli, era ambito da Minio, vicino di casa della coppia. I due coniugi di Agrigento sarebbero stati vittime di insulti, minacce di morte, tentativi di effrazione e colpi di pistola contro la loro auto. “Chiama tuo marito.. u capisci ca ti sparo.. chiama tuo marito che lo ammazziamo..”. Un incubo che ha convinto i coniugi a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine prima però di ritirare la querela, probabilmente, per paura di ritorsioni. Le indagini hanno comunque portato all’arresto dei tre indagati. Minio, Casà e Donzì, difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano, Fabio Inglima e Teresa Alba Raguccia, compariranno nelle prossime ore davanti il giudice per le indagini preliminari per gli interrogatori di garanzia e la convalida del provvedimento.