Agrigento, nuova gestione delle dighe che non dimentichi la sicurezza - QdS

Agrigento, nuova gestione delle dighe che non dimentichi la sicurezza

Agrigento, nuova gestione delle dighe che non dimentichi la sicurezza

venerdì 25 Novembre 2022

In Prefettura una riunione con l’obiettivo di spingere i responsabili a redigere i Ped, necessari a definire le strategie da mettere in campo per allertamento, prevenzione e gestione dell’emergenza

AGRIGENTO – Prevenire qualsiasi tipo di rischio per consentire una gestione sicura delle dighe della Sicilia e dei tratti delle aste fluviali a valle di queste. Questo il tema della prima riunione che si è svolta in Prefettura in presenza del prefetto Maria Rita Cocciufa, dei rappresentanti del Dipartimento di Protezione civile, del comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Merendino, e il dirigente dell’Ufficio tecnico per le Dighe di Palermo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Calogero Morreale.

“Diamo al via – ha affermato il prefetto Cocciufa – a un Piano di prevenzione delle dighe, un Piano che individua compiti e priorità in caso di alluvioni, per cercare di allertare la popolazione e salvare quello che c’è da salvare. Oggi è una prima tappa, stiamo lavorando sempre sul fronte della Protezione civile”.

Durante la riunione sono stati approvati i Documenti di Protezione civile relativi alle Dighe Castello Furore e San Giovanni ed è stato presentato il Piano d’emergenza speditivo concernente la Diga Arancio, il più grande bacino artificiale della provincia.

“I Piani di emergenza dighe (Ped) – ha dichiarato Merendino – servono a definire le strategie operative e le azioni da mettere in campo per l’allertamento, la prevenzione, la gestione dell’emergenza e l’assistenza alla popolazione. Si tratta di documenti che servono a gestire in modo coordinato, programmato e sicuro ogni situazione di rischio legata alla presenza di una diga nel territorio, prevedendo gli interventi nei casi di ipotetico collasso dell’invaso, di rilasci molto abbondanti di acqua o del propagarsi di un’onda di piena”.

Durante la riunione è stata richiesta a tutti i gestori una revisione completa dei valori di portata a oggi stimati, al fine di programmare meglio il sistema di allertamento, da un lato, e individuare le criticità da rimuovere, dall’altro, per garantire un più sicuro ed efficiente funzionamento degli invasi.

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