Sagra del mandorlo in fiore, sboccia la primavera - QdS

Sagra del mandorlo in fiore, sboccia la primavera

Sagra del mandorlo in fiore, sboccia la primavera

Antonio Schembri  |
sabato 09 Marzo 2024

Simbolo di dialogo tra i popoli, l’arrivo di questa infiorescenza bianca per l’agrigentino significa anche festa, spettacolo, tradizioni e cultura. Oggi il via, ma il momento più atteso è il tripode dell’amicizia

AGRIGENTO – Sono tra le piante più facili da innestare con diversi altri alberi da frutto. Per questo, oltre a incorniciare i paesaggi con le loro infiorescenze bianche che annunciano la primavera, i mandorli simboleggiano l’‘apertura’ e il dialogo tra i popoli. Un messaggio che in Sicilia, ogni anno a marzo, risuona da Agrigento attraverso le performance canore e coreografiche delle compagnie di musica e balli popolari davanti al Tempio della Concordia per la Sagra del mandorlo in fiore.

Un palcoscenico internazionale, la festa agrigentina

Tra gli spettacoli al teatro Pirandello, le vie della città, il Palacongressi di Villagio Mosè e soprattutto le quinte doriche della Valle dei Templi, anche in questa edizione numero 76, ne sono attese 30: numero che include 6 compagnie locali – Agrigento è la città siciliana che vanta il più alto numero di gruppi folkloristici attivi – e quelle in rappresentanza di 22 paesi di Europa, Africa, Sud America e Asia. Dal 9 al 17 marzo, i loro coloratissimi costumi, animati dalle note di strumenti anche insoliti, faranno di Agrigento, con il suo parco archeologico, una piccola capitale del mondo in vista del 2025, quando la città che fu una delle più prospere colonie della Magna Grecia, si prenderà la ribalta di Capitale italiana della Cultura. Un palcoscenico internazionale, la festa agrigentina. Che guarda al futuro anche attraverso un ritorno al passato: “a partire dal logo che riprende quello utilizzato negli anni ’50; e dal rilancio della parola ‘sagra’, amata dagli agrigentini, che accompagna la denominazione ‘76° mandorlo in fiore’ nella formulazione di ‘Sagra della Primavera’”, spiega Carmelo Cantone, coordinatore della manifestazione e assessore comunale delegato anche ai rapporti con le imprese turistiche. “Questa edizione – aggiunge – sarà un test importante per Agrigento Capitale della Cultura, su piani diversi. Uno di questi è quello della gestione del traffico. Dal prossimo venerdì a Agrigento arriveranno treni sia da Palermo che dalla stazione di Aragona Caldare con, a bordo, le note di orchestrine folk agrigentine. Inoltre verranno attivate navette gratuite, mentre i taxi offriranno corse urbane al prezzo di 3 euro”.

Una festa di strada, la sagra del mandorlo

Lo è sin dalla sua prima edizione, nel 1934, svoltasi tra il centro barocco e le campagne di Naro, prima di approdare definitivamente nel dopoguerra al cospetto dei Templi. Il folklore, dal 2008 tutelato nel patrimonio immateriale dell’Unesco, si confermerà protagonista principale il 10 marzo con la prima grande parata dal centro storico al viale della Vittoria, alla quale parteciperanno, oltre ai gruppi siciliani, quelli del “Festival internazionale ‘I bambini del mondo’. Tra i momenti più attesi, l’accensione del tripode dell’amicizia, martedì 12 marzo, quando i rappresentanti di popoli provenienti da tutto il mondo si uniranno di fronte al fuoco della pace.

Giorno 17 marzo la kermesse finale della Sagra del mandorlo in fiore

“Ciascuno di questi porterà tra le mani un po’ di terra davanti il tempio della Concordia, per unirla con quella degli altri”- illustra Cantone. Nel pomeriggio di venerdì 15 marzo i gruppi sfileranno in fiaccolata dalla chiesa di San Nicola fino al frontone del tempio più imponente della Valle, dopo avere percorso l’itinerario del Decumano. La scelta di spostare la fiaccolata dal mercoledì al primo giorno del fine settimana, specificano dallo staff organizzativo, punta a trattenere i visitatori in città, per assistere così anche alla giornata finale della kermesse, quella di domenica 17, nella quale i gruppi internazionali sfileranno come da tradizione per le vie del centro, fino allo spettacolo conclusivo all’interno della Valle dei Templi tra le bandiere dei popoli partecipanti. Sarà, questo, il momento in cui verrà decretato, con il voto popolare, il vincitore del Tempio d’Oro per la migliore danza, premio del Festival internazionale del folklore. A contenderselo saranno le compagini di Albania, Camerun, Colombia, Corea, Ecuador, Georgia, Giappone, Grecia, India, Italia, Lettonia, Macedonia, Malta, Messico, Montenegro, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna e Ucraina. Nell’area urbana, tra Teatro Pirandello e Palacongressi, il 12 e 13 marzo, si susseguiranno spettacoli di musica etnica, europea e latinoamericana.

Nessun dato, ancora, sul flusso turistico previsto: “le aspettative di riempimento delle strutture ricettive per i due weekend della Sagra sono comunque molto positive” anticipa Francesco Picarella, presidente provinciale di Federalberghi. Un messaggio di concordia e di pace tra i popoli del pianeta, mai come adesso tanto urgente. “Vogliamo rendercene diffusori a fronte di guerre e conflitti che attanagliano terre e popoli in Europa e nel Medio Oriente – sottolinea il sindaco di Agrigento Giuseppe Micciché. Con le suggestioni del suo Tripode e delle sue fiaccole la Festa del Mandorlo in Fiore simboleggia l’amicizia: un messaggio spinto anche quest’anno da un variegato calendario di iniziative artistiche e di enogastronomia”.

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