AGRIGENTO – Se in altre parti d’Europa e dell’Italia la spazzatura è ormai vista quasi come una risorsa, grazie a impianti di trattamento di ultima generazione che la trasformano in energia, in Sicilia l’argomento continua a essere un problema.
La Regione ha pubblicato nei mesi scorsi una manifestazione d’interesse per la realizzazione nell’Isola di due termovalorizzatori, uno nella zona occidentale e l’altro in quella orientale, con una capacità di conferimento tra 400 e 450 mila tonnellate all’anno per impianto. Ma per il momento tutto è bloccato tra le secche della burocrazia.
Così, le discariche sono sempre più sature e i Comuni sono costretti a conferire i rifiuti fuori dalla regione con notevole aumento dei costi e conseguenze sulle bollette della Tari.
Insomma, che le discariche non possano essere più la soluzione al problema della gestione dei rifiuti sembra ormai assodato, eppure nell’agrigentino – e precisamente in contrada Grotticelle, tra Naro, Canicattì e Castrofilippo – è stata progettata l’allocazione di una discarica. “Pericolosa per l’ambiente e per i cittadini”, come sottolineato dal sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara.
“È una zona – ha aggiunto – con varie case residenziali di campagna. I terreni circostanti sono sede di pregiate colture di uva, pesche e olivi, e sono raggiungibili da piccole e strette strade interpoderali, non sempre nelle condizioni di sostenere il traffico di mezzi pesanti. Nella veste di primo cittadino di un comune interessato alla questione, non intendo farmi coinvolgere dal cosiddetto effetto Nimby (Not in my backyard, Non nel mio giardino), ma sicuramente la questione è tutt’altro che semplice da valutare e gli interessi dell’hinterland sono di rango più che ragguardevole”.
La questione è stata anche oggetto di approfondimento di una seduta della IV Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars in presenza della presidente Giusy Savarino. “Voglio tranquillizzare gli abitanti della zona – ha detto – sottolineando che una discarica di rifiuti solidi urbani non può essere contemplata in quest’area e mi farò portavoce di questa convinzione in tutte le sedi istituzionali”.
Ma è stata la Soambiente, società che dovrebbe costruire il sito, a chiarire alcuni aspetti effettuando un’operazione verità. Il progetto è stato infatti presentato nel luglio del 2021 e notificato al Comune di Naro in data 30/07/2021, e da quella data e per i successivi sessanta giorni previsti dalla legge non è pervenuta alcuna osservazione, né dal Comune né da altri enti o portatori di interesse.
“La discarica – hanno scritto in una nota i rappresentanti di Soambiente – non ha ancora ricevuto alcun parere negativo e quando sarà realizzata conterrà rifiuti speciali non pericolosi, non putrescibili a matrice inerte, quindi sfabbricidi, rifiuti di demolizione, terra e rocce da scavo, ecc…, non rappresentando in alcun modo un pericolo per l’ambiente, per la salubrità dell’aria, per le coltivazioni della zona o per qualsiasi altro fattore umano o ambientale che per prima questa ditta vuole preservare”.
“Il progetto – hanno aggiunto dalla società – rispetta ampiamente tutte le distanze previste dalla legge per la realizzazione di questa tipologia di impianto e dire il contrario vuol dire agire in malafede”.
La società si è detta in ogni caso aperta al confronto e si è dichiarata disponibile per ogni chiarimento, anche attraverso visite organizzate con gli amministratori e i cittadini interessati presso gli altri impianti che essa gestisce.