Agrigento

Agrigento, uccise il figlio a colpi di pistola: pena dimezzata in appello

Aveva assassinato il figlio Vincenzo scaricandogli contro la pistola d’ordinanza, ben 14 colpi sparati all’indirizzo del ragazzo. Un omicidio che avvenne al culmine di anni di esasperazione: il giovane, affetto da problemi psichiatrici, era diventato violento da tempo e da anni picchiava il padre che non reagiva e gli estorceva denaro. Al culmine dell’ennesima aggessione l’uomo, un poliziotto del reparto mobile della questura di Catania, estrasse la pistola d’ordinanza e gliela scaricò contro. Adesso la corte d’Assise d’appello di Palermo ha riformato la sentenza di primo grado comminando all’ormai ex poliziotto Gaetano Rampello una pena di 9 anni e 4 mesi da scontare agli arresti domiciliari. Pena dalla quale andrà sottratto il periodo di tempo già trascorso dalla sua confessione e dal conseguente arresto fino ad oggi.

Le attenuanti

L’uomo si è visto ridurre la pena a 9 anni e 4 mesi grazie ad un nuovo conteggio fatto dalla corte d’appello sulla base di un complesso calcolo delle attenuanti sostenuto dall’avvocato difensore di Rampello, Daniela Posante, che su questo aspetto tecnico giuridico aveva basato il suo ricorso.

Le attenuanti derivano dagli anni di violenze subite, dai tentativi di gestire un figlio con importanti problemi psichici e dallo scatto finale palesemente frutto di anni difficili e di violenze subite

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