Continua a scendere il numero degli agriturismi e delle fattorie didattiche in Sicilia. Se già nel 2023 si era invertita la tendenza dell’ultimo decennio, il 2024 conferma lo “snellimento” dei due elenchi che contengono le aziende accreditate all’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea. Se nel 2022 il totale arrivava a 975 strutture di questo genere, al 31 dicembre 2023 si scendeva a 836 aziende, 750 agriturismi e 86 fattorie didattiche, e nel 2024 si sono ridotte ulteriormente a 814, nello specifico 728 agriturismi e 86 fattorie didattiche.
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Sono gli agriturismi in particolare, quindi, a perdere quota, mentre le fattorie rimangono stabili. La perdita è distribuita su tutto il territorio, e va ad inficiare quanto fatto negli ultimi dieci anni, quando si era riusciti a resistere anche ai danni causati dalla pandemia. Soltanto tra 2021 e 2022, la crescita era stata ben del 16,1%.
Siracusa presenta il maggior numero di agriturismi, Catania di fattorie didattiche
In totale, è la provincia di Siracusa a guidare la classifica regionale, con 170 strutture presenti nel proprio territorio. A seguire, Palermo a 132 e Messina a 124. Si supera il centinaio anche nel Ragusano, con 105 imprese del settore. A Catania, invece, ci si ferma a 91 e a 69 nel Trapanese. In ultimo, Enna, con 54 aziende, Agrigento con 39 e Caltanissetta con 30.
Se ci si concentra sugli agriturismi, è sempre Siracusa a mantenere il gradino più alto del podio, con 156 strutture di questo tipo, mentre il numero più alto di fattorie didattiche si registra a Catania, ben 17. Se si guarda ai numeri assoluti della penisola, il quadro cambia del tutto: sul totale di oltre 26 mila agriturismi, la Sicilia rappresenta una percentuale irrisoria, ben poca cosa rispetto alle potenzialità offerte dal territorio.

Una forte crescita del settore subito dopo la pandemia
La crescita registrata in Sicilia prima del 2023 trova una spiegazione chiara nella varietà di esperienze offerte dal turismo rurale.
La Sicilia permette di passare da ambienti naturali incontaminati a esperienze enogastronomiche di altissimo livello, come degustazioni di prodotti tipici e vini di qualità. Questa modalità di vacanza è diventata particolarmente popolare dopo la pandemia, quando molte persone, provate dall’isolamento e dalla difficoltà di frequentare luoghi affollati, hanno cercato esperienze all’aria aperta, in contesti ampi e suggestivi. Vivere la natura in questa regione significa poter scegliere tra relax, silenzio, laboratori in fattoria, visite didattiche e molto altro. Non è un caso che, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il comparto agrituristico in Sicilia abbia registrato una forte ripresa durante l’estate 2021, recuperando il calo di presenze subito nel 2020. Tuttavia, questo incremento non è stato sufficiente per tutti: nonostante l’impegno degli operatori, molte aziende hanno dovuto chiudere i battenti.

