Agroalimentare, la crisi si supera facendo rete - QdS

Agroalimentare, la crisi si supera facendo rete

redazione

Agroalimentare, la crisi si supera facendo rete

venerdì 19 Marzo 2021

A Mazzarrone, in provincia di Catania, opera l’organizzazione “Opens” che riunisce i produttori di uva, agrumi ed erbe aromatiche. L’obiettivo è concentrare l’offerta per spuntare prezzi maggiori

MAZZARRONE (CT) – Chi vuol restare da solo, resta indietro! Non ci sono altre soluzioni e per questo l’Unione europea favorisce l’aggregazione in agricoltura. In Spagna i modelli che uniscono i produttori sono avanti anni luce con mega cooperative che, con il loro potere contrattuale, riescono a dire la loro negli acquisti collettivi dei prodotti necessari all’impianto delle colture, ma anche nelle vendite dialogando con la rete distributiva.

In Italia le organizzazioni di produttori (Op) rappresentano la formula aggregativa più funzionale. A Mazzarrone, in provincia di Catania, da un paio di anni c’è l’Op Opens che riunisce produttori di uva da tavola, agrumi, drupacee, orticole ed erbe aromatiche: un sodalizio variegato con un’offerta produttiva ampia e attrattiva per i mercati nazionali e soprattutto per quelli esteri. L’obiettivo è quello di potenziare, valorizzare e concentrare l’offerta per spuntare prezzi maggiori e più stabili per i propri associati, garantendo attraverso una serie di processi certificati i consumatori finali che potranno riconoscere il marchio OP Opens sugli scaffali dei supermercati.

“Per aggredire i mercati – ha dichiarato al QdS il presidente di Opens, Salvatore Consoliserve competenza. Bisogna saper interpretare le tendenze del mercato e le continue mutazioni, ma soprattutto bisogna stare insieme! Chi non sa raccogliere queste sfide è destinato a restare indietro o peggio a scomparire”.

Nonostante la recente costituzione, l’OP vanta l’esperienza di aziende associate che operano da decenni nel settore. Significativo il peso specifico di poter operare in diversi areali siciliani, alcuni dei quali danno origine a marchi Igp: uno per tutti quello dell’uva da tavola di Mazzarrone Igp, conosciuto in tutto il mondo. Opens, oggi, è presente in Svizzera, Germania, Francia, Gran Bretagna, Emirati Arabi Uniti, Canada e altri, mentre il management lavora costantemente all’acquisizione di nuove destinazioni all’estero.

“Il processo produttivo: la lavorazione, il confezionamento e lo stoccaggio dei nostri prodotti – ha detto il presidente – sono dislocati a Mazzarrone e nel Ragusano, tutti vicini ai siti produttivi, per consentire la massima celerità operativa e per garantire tempi di consegna certi anche per le spedizioni estere”.

L’Op conta 23 soci, per un totale di 950 ettari di terreni e i prodotti sono certificati Globalgap, Grasp, Ifs Brc, Bio, Biosuisse, Demeter, Spring e Igp: sigle che al consumatore finale dicono poco, eppure rivelano altissimi standard e livelli di specializzazione produttiva e di filiera. In un periodo storico nel quale l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità è molto alta, i dirigenti di questa realtà agricola puntano molto sul prodotto biologico e biodinamico.
“L’Op Opens conta – ha concluso Consoli – più di 100 ettari di terreno con prodotto bio e sta pianificando la conversione di altri terreni per arrivare ad un totale di 200 ettari entro 3 anni e 300 ettari in 5 anni, per un totale di 40 associati complessivi”.

Biagio Tinghino

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