Agroalimentare, la sfida della blockchain - QdS

Agroalimentare, la sfida della blockchain

redazione

Agroalimentare, la sfida della blockchain

Salvo Ognibene  |
giovedì 25 Luglio 2024

L’Ice ha avviato il progetto TrackIT, rivolto alle aziende italiane che esportano: l’adesione è aperta fino al 31 dicembre. La tracciabilità della filiera, garantita dal sistema, tende ad aumentare la fiducia nei confronti di chi acquista

ROMA – La blockchain è una delle tecnologie emergenti più discusse del nostro tempo: originariamente sviluppata per supportare la criptovaluta Bitcoin, oggi trova applicazioni in una vasta gamma di settori, dalla finanza alla logistica, dalla sanità alla pubblica amministrazione.

Ma cos’è esattamente la blockchain e come funziona?

Si tratta di un registro digitale distribuito e decentralizzato che registra le transazioni in modo sicuro, trasparente e immutabile: ogni blocco nella catena contiene un insieme di transazioni e un collegamento crittografico al blocco precedente, creando così una catena continua e sicura di dati che, in sintesi, sono poi disponibili per risalire all’inizio della filiera e quindi, nel caso dell’agroalimentare, a tutto il percorso fatto dai cibi che arrivano sulle nostre tavole.

Blockchain, interesse crescente in diversi settori

Negli ultimi anni, la tecnologia blockchain ha suscitato un interesse crescente in diversi settori, dall’economia alla sanità, fino ad arrivare all’agroalimentare e grazie agli studi delle università e delle aziende private si sta affermando sempre di più: “La blockchain permette di tracciare il percorso di un prodotto alimentare dalla fattoria alla tavola e dal campo alla tavola, per usare una dicitura cara alla Ue, registrando ogni passaggio, dalla semina alla raccolta, dal trasporto alla distribuzione – ha sottolineato il professore Pierluigi Gallo dell’Università di Palermo -. Questo processo garantisce una trasparenza totale, consentendo ai consumatori di conoscere l’origine dei prodotti che acquistano e aumentando la fiducia nei confronti dei produttori e dei rivenditori”.

L’Ice ha avviato il progetto TrackIT

In questi mesi l’Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha avviato il progetto TrackIT, rivolto alle aziende italiane che esportano e desiderano acquisire un maggiore vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza nazionale e mondiale: “Grazie ai progetti già avviati abbiamo sviluppato un percorso con SeedsBit – ha precisato Gallo – utilizziamo le tecnologie blockchain e Dlt per realizzare soluzioni nell’ambito del tracciamento agroalimentare, potenziando le metodologie riguardanti sia il tracciamento che il rintracciamento dei prodotti lungo il loro ciclo di vita e produzione”. La tracciabilità è la capacità di tracciare il percorso di un prodotto attraverso tutte le fasi della produzione, dalla coltivazione alla distribuzione. Tradizionalmente, la tracciabilità nella filiera agroalimentare è stata gestita tramite documentazione cartacea e database centralizzati, metodi che possono essere facilmente manipolati o soggetti a errori. L’adesione al progetto dell’Ice è aperta fino al 31 dicembre 2024 e non comporta alcun costo, sarà l’agenzia a sostenere i costi di implementazione della tecnologia blockchain e un fornitore specializzato a modellarla sulle necessità della tua azienda.

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