Agrumi siciliani minacciati dagli acari, deroga per il contenimento - QdS

Agrumi siciliani minacciati dagli acari, deroga per il contenimento

Agrumi siciliani minacciati dagli acari, deroga per il contenimento

Michele Giuliano  |
domenica 28 Agosto 2022

Dalla Regione via libera all’utilizzo di un acaricida per contenere i danni sulla colture dell’isola

All’attacco degli acari agli agrumi siciliani bisogna rispondere con le giuste armi. È stata approvata dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana la deroga territoriale per l’utilizzo della sostanza attiva Cyflumetofen, per il contenimento degli acari Tetranychus e Panonychus citri, su colture di agrumi, anche se non inserito nel disciplinare regionale della produzione integrata siciliana.

La decisione

La decisione nasce a seguito delle richieste pervenute da organizzazioni di produttori dell’Opi Sicula – Società Cooperativa Agricola, e da Esperidio – Soc. Consortile Agricola a r.l. E’ stato tenuto conto anche del decreto del ministero della Salute del 13 maggio scorso, con il quale il formulato insetticida Nealta, a base di Cyflumetofen, ha ottenuto l’autorizzazione per uso di emergenza fitosanitaria per un periodo di 120 giorni, al momento valida sino al 9 settembre, per l’utilizzo contro gli acari tetranichidi sugli agrumi.

La causa

A causa anche dei cambiamenti climatici, negli ultimi anni le infestazioni degli acari tetranichidi sugli agrumi hanno dimostrato difficoltà di contenimento, con danni alla vegetazione ed ai frutti, e il nuovo ed esclusivo meccanismo di azione di Cyflumetofen consente di gestire meglio l’insorgere di fenomeni di resistenza in alternanza con le sostanze attive previste nel Dpi Regionale e appartenenti ad altri gruppi Irac. Proprio per la sua efficacia, la Cyflumetofen è già inserita nelle linee guida nazionali di difesa integrata e nelle norme tecniche di difesa integrata e controllo delle infestanti 2022 del Dpi regionale. Tecnicamente, la cyflumetofen è dotata di un nuovo meccanismo d’azione nei confronti degli acari, e agisce come inibitore del trasporto degli elettroni all’interno del complesso II dei mitocondri: grazie a questo nuovo meccanismo di azione, risulta efficace nei confronti di acari che hanno sviluppato resistenza agli acaricidi attualmente utilizzati, riuscendo a recuperare una efficacia ormai compromessa in molti altri prodotti utilizzati precedentemente.

Pertanto, può essere impiegato in alternanza ad altri principi attivi a diverso meccanismo di azione, per un’efficace strategia antiresistenza. Agisce per contatto e ingestione nei confronti di tutte le forme mobili degli acari: unisce un rapido potere abbattente ad un’elevata persistenza di azione. La sua efficacia è indipendente dalle temperature e non è influenzata dalle piogge che si verificano dopo un’ora dall’applicazione, il tempo di asciugatura necessario perché entri in azione.

Le specifiche della sostanza

Per la sua specificità di azione, inoltre, la sostanza è selettiva nei confronti degli insetti utili (predatori, parasitoidi, pronubi, ecc.). Il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) è un fitofago presente in molte colture in ogni parte del mondo. Nonostante le piccole dimensioni, sono in grado di causare danni ingenti con grande rapidità a causa della loro grande capacità riproduttiva. Vi sono oltre 1200 specie in tutto il mondo e molti di essi sono importanti fitofagi delle colture. Larve, ninfe e adulti causano danni alla pianta ospite nutrendosi della linfa della pianta. Sono presenti in prevalenza sulla pagina inferiore delle foglie dove perforano le cellule e succhiano il contenuto. Le cellule svuotate e morte diventano gialle e in molte piante il danno è visibile anche sulla pagina superiore delle foglie, sotto forma di piccoli punti gialli. La distribuzione delle cellule si traduce in una fotosintesi ridotta, una maggiore traspirazione e una ridotta crescita della pianta. La continua sottrazione di linfa porta poi la pianta a morire. Michele Giuliano

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