Lo studio evidenzia come “i farmaci più prescritti in gravidanza
rientrano nella categoria terapeutica del sangue e degli organi
emopoietici (47,9%, con un picco di prevalenza nel primo
trimestre). Seguono gli antimicrobici per uso sistemico (33,2%), i farmaci del sistema genito-urinario e ormoni sessuali (20,8%), i farmaci attivi sul sistema gastrointestinale e metabolismo (12,1%) e i preparati ormonali sintetici, esclusi ormoni sessuali
(11,2%)”. I quattro principi attivi maggiormente utilizzati in
gravidanza sono l’acido folico (34,6%), il progesterone (19%), il
solfato ferroso (18,8%) e l’amoxicillina/acido clavulanico
(11,5%); i primi due con un utilizzo più concentrato nel primo
trimestre, che decresce significativamente nel secondo e nel
terzo, il solfato ferroso soprattutto nel terzo trimestre e
l’amoxicillina/acido clavulanico stabile nel corso della
gravidanza. “Mi fa molto piacere introdurre questo Rapporto – commenta in apertura il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini – l’ultimo nuovo arrivato nella storica collana dei rapporti OsMed, l’Osservatorio AIFA sull’impiego dei medicinali che da ormai venti anni rappresenta il principale strumento di monitoraggio dei consumi e della spesa dei medicinali sul territorio nazionale. Il Rapporto sull’uso dei Farmaci in gravidanza – continua il DG – è speciale e segna una svolta nell’utilizzo dei dati, perchè interroga e lega database di diversa natura sfruttando un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, gruppi di lavoro e ricercatori”. “Gli obiettivi del Rapporto – ha affermato Francesco Trotta, dirigente del settore HTA ed economia del farmaco e dell’Ufficio Monitoraggio della spesa farmaceutica e rapporti con le Regioni di AIFA – sono il monitoraggio e l’analisi delle prescrizioni in gravidanza e della varietà delle pratiche prescrittive tra regioni e in sottogruppi di popolazione”.
(ITALPRESS).