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Aivv: il 17 dicembre a Firenze incontro su miglioramento genetico vite

Aivv: il 17 dicembre a Firenze incontro su miglioramento genetico vite

Focus su ricerca, biodiversità e innovazione con numerosi relatori

Milano, 14 dic. (askanews) – Il 17 dicembre alle Logge Uffizi Corti a Firenze, l’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv) chiude il settantaseiesimo anno accademico con la giornata di studio “Strategie nel miglioramento genetico della vite”, organizzata in collaborazione con Unasa. L’appuntamento, ospitato dall’Accademia dei Georgofili a partire dalle 10.15, concentra l’attenzione sull’evoluzione della piattaforma ampelografica e sul ruolo che il miglioramento genetico svolge nella crescita e nella resilienza del settore vitivinicolo italiano, chiamato oggi a confrontarsi con cambiamenti climatici, pressioni fitosanitarie e esigenze produttive in trasformazione.

L’incontro si apre con i saluti istituzionali del presidente dell’Aivv, Rosario Di Lorenzo, del presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini, e del presidente di Unasa, Simone Orlandini. La sessione entra poi nel vivo con l’intervento di Di Lorenzo e del professor Paolo Storchi dedicato al tema della biodiversità e al patrimonio viticolo italiano, un ambito che negli ultimi anni ha assunto un significato crescente nella definizione di strategie di adattamento e nella conservazione delle risorse genetiche.

A seguire, il professor Marco Stefanini affronta il capitolo delle nuove varietà resistenti alle malattie, un campo di ricerca che sta assumendo un peso strategico per la gestione sostenibile dei vigneti, mentre il dottor Riccardo Velasco presenta un’analisi sulle tecnologie di evoluzione assistita, illustrate come strumenti in grado di accelerare i processi di miglioramento genetico senza alterare l’identità varietale. L’ultima relazione è affidata all’accademico Arturo Pironti, che esamina i profili giuridici legati alla tutela e alla valorizzazione dei risultati ottenuti nel campo del miglioramento genetico viticolo, con un’attenzione particolare all’evoluzione normativa nazionale ed europea.

Il dibattito conclusivo vede la partecipazione di alcune figure chiave della filiera. Dino Scanavino, presidente del Miva, mette l’accento sulla funzione del vivaismo viticolo nella diffusione delle innovazioni genetiche e nella gestione dei rischi fitosanitari. Rita Babini, presidente della Fivi, porta la prospettiva dei vignaioli indipendenti, chiamati a coniugare tutela del territorio, qualità e sostenibilità. Intervengono anche Stefano Sequino, direttore del Consorzio Vini delle Venezie, e Giuseppe Camilli della Regione Marche, che condividono le esperienze maturate nei rispettivi ambiti territoriali e amministrativi.

La chiusura dell’anno accademico offre inoltre l’occasione per tracciare un bilancio delle attività dell’Accademia italiana della vite e del vino, che oggi conta oltre 550 membri e opera con numero chiuso, fatta eccezione per gli Accademici Onorari. In settantacinque anni l’istituzione ha promosso numerosi convegni e approfondimenti tecnico-scientifici, organizzando 340 tornate accademiche, di cui 17 svolte all’estero, mantenendo un legame costante con i territori viticoli italiani grazie anche alle tornate itineranti.