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Al Gemelli il primo mercato Campagna Amica in un ospedale

Al Gemelli il primo mercato Campagna Amica in un ospedale

Progetto pilota che valorizza il rapporto tra cibo e salute

Roma, 16 dic. (askanews) – Nasce a Roma il primo mercato contadino all’interno di un ospedale, un progetto unico e innovativo destinato a diventare un modello, con l’Italia che ancora una volta si conferma Paese leader in Europa e nel mondo in fatto di cultura della sicurezza alimentare. Oggi e domani il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS ospita “Campagna Amica per la salute”, il progetto pilota promosso da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica insieme alla Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e Fondazione Aletheia che consolida così il rapporto tra cibo, prevenzione e salute. Numerose evidenze scientifiche dimostrano, infatti, come le scelte alimentari rappresentano uno dei determinanti più potenti nella prevenzione delle patologie croniche più diffuse.

All’inaugurazione hanno preso parte, tra gli altrei, Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale di Coldiretti, Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti, Daniele Franco, presidente Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

Un mercato contadino dentro un ospedale è un’operazione di forte valore pubblico, spiega Coldiretti, perché si aprono spazi a un modello di consumo che promuove prodotti agricoli freschi, locali e non ultraformulati, con l’obiettivo di contribuire alla diffusione di stili alimentari più sani e consapevoli all’interno delle strutture sanitarie e nelle famiglie. Un’iniziativa che si pone di orientare le future politiche alimentari delle strutture pubbliche. Secondo uno studio della Fondazione Aletheia, la cattiva alimentazione impone al nostro Paese un costo sanitario annuo di 12 miliardi di euro per affrontare patologie croniche non trasmissibili legate a scelte alimentari errate. Basti pensare alla diffusione tra i giovani di snack salati, dolci, merendine e bibite gassate ed energetiche.

Stili alimentari scorretti dei quali la ricerca ha ormai ampiamente provato il legame con una molteplicità di patologie: obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, diversi tipi di tumore, steatosi epatica non alcolica, malattie croniche intestinali, oltre a neuropsichiatriche e neurodegenerative. In questo contesto, il modello della Dieta mediterranea si conferma un alleato prezioso: un autentico strumento di prevenzione in grado di ridurre l’incidenza di molte malattie e di migliorare, al tempo stesso, la qualità e la durata della vita. La collaborazione tra mondo medico e mondo agricolo si pone quindi come strumento essenziale per riportare al centro l’idea che la buona alimentazione sia, prima di tutto, una politica di salute pubblica.