"I traditori", opera-inchiesta scritta da Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo, va in scena oggi alle 20.30 e domani alle 11.30 due anni dopo il successo de "Le parole rubate"
PALERMO – I traditori, opera-inchiesta sui misteri delle stragi Falcone e Borsellino scritta da Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo, va in scena al Teatro Massimo di Palermo oggi, alle 20.30, e domani alle 11.30 sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo due anni dopo il successo de Le parole rubate.
Ventisette anni sono passati dalle bombe che hanno squarciato la terra di Palermo, uccidendo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte. Conosciamo i nomi di chi ha premuto i telecomandi delle stragi, il 23 maggio e il 19 luglio 1992, non sappiamo ancora chi ha rubato l’agenda rossa e il diario dei due magistrati. Gli indizi e le tracce dei traditori sono nei processi.
Sul palcoscenico, l’attore Gigi Borruso, nelle vesti del narratore, e i musicisti che hanno composto le musiche de I traditori: Marco Betta, Diego Spitaleri e Fabio Lannino. La regia è di Alberto Cavallotti, mentre Gery Palazzotto ha curato il concept dell’intero progetto.
“L’indagine sul palcoscenico – dicono Palazzolo e Palazzotto – riparte dai giorni delle stragi, scanditi dal colossale depistaggio attorno al falso pentito Scarantino, per arrivare ai momenti più bui di Palermo, gli anni Ottanta dove operarono altri traditori rimasti senza nome. Ma hanno lasciato delle tracce e noi proviamo a metterle in fila, per tracciare un identikit delle menti raffinatissime di cui parlò Falcone dopo il fallito attentato dell’Addaura”.
Un’inchiesta dai toni forti, che ripercorre le domande di tanti giudici, tanti investigatori, tanti testimoni. Domande rimaste senza risposta. “A metterle insieme quelle domande – dicono ancora Palazzolo e Palazzotto – è come se un cono di luce stringesse sempre più sui dettagli: e per un attimo, i traditori sembrano uscire dall’ombra che li protegge”.
Degli stessi autori il Teatro Massimo di Palermo ha messo in scena nel 2017 Le parole rubate, opera-inchiesta sui 57 giorni che separarono la strage di Capaci da quella di via D’Amelio, diretta da Giorgio Barberio Corsetti e interpretata da Ennio Fantastichini.