Al San Luigi di Catania la prima Casa di comunità siciliana - QdS

Al San Luigi di Catania la prima Casa di comunità siciliana

Melania Tanteri

Al San Luigi di Catania la prima Casa di comunità siciliana

giovedì 13 Luglio 2023

Schifani visita la struttura: “Modello operativo ‘figlio’ del Pnrr, così siamo più vicini ai cittadini”. L'assessore Volo: "Assistenza h24 con specialisti, medici generici e pediatri"

CATANIA – Una sanità più vicina ai cittadini per rispondere alle esigenze del territorio, snellire le attese e “liberare” le strutture ospedaliere e di emergenza. Nasce a Catania, al San Luigi, la prima Casa di comunità siciliana realizzata con i finanziamenti del Piano nazionale di ripartenza e resilienza e “che ieri mattina è stata visitata dal presidente della Schifani e dall’assessore alla Salute, Giovanna Volo, oltre ai vertici dell’Asp etnea, per verificare lo stato di implementazione del modello sperimentale già avviato nel presidio.

“Oggi è un giorno importante – ha detto il presidente Schifani – perché inauguriamo questo prototipo di Casa di comunità, un ‘modello’ che è figlio del Pnrr. Siamo sempre stati d’accordo alla Sanità di prossimità, cioè a quel cuscinetto tra il medico di base e il ricovero ospedaliero. Queste realtà, infatti, sono destinate a filtrare ed evitare l’intasamento delle strutture sanitarie. Sulla Rete ospedaliera, in generale, abbiamo grandi progetti con centinaia di milioni di euro destinati a ristrutturare i grandi complessi sanitari. La priorità del mio governo, al di là del potenziamento della Rete ospedaliera, è abbattere le liste d’attesa e migliorare l’aspetto relativo alle emergenze”.

Le case di comunità sono state previste dal Dm 77 del 2022 e serviranno ad avvicinare la sanità al territorio, rispondendo soprattutto alle esigenze di pazienti cronici o con esenzioni che, così, potranno essere seguiti nell’intero percorso. La presenza, all’intero della stessa struttura, di specialisti, medici di base e pediatri di libera scelta favorirà il paziente che non dovrà più girare nelle diverse strutture per ottenere una prestazione. Come spiega l’assessore Volo.

“Il Dm ci ha dato la possibilità di avviare anche in Sicilia queste strutture che devono farsi carico delle cronicità e della fragilità dei nostri cittadini – ha sottolineato la rappresentante della giunta regionale. Che si sofferma anche sul fatto che, grazie a queste strutture che in Sicilia saranno ben 156 – 10 nella sola provincia etnea – si potranno smaltire le liste di attesa e “liberare” le strutture ospedaliere per le urgenze o gli interventi di elezione.

“I pazienti, piuttosto che rivolgersi agli ospedali per avere assistenza, potranno trovare per le proprie esigenze questo genere di strutture aperte H24 – aggiunge Volo – con all’interno gli specialisti delle varie discipline, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Il tutto, potenziato dalla tele medicina, che dà la possibilità di avere consulenze nell’immediatezza e dal fascicolo informatico personale. Questo comporterà finalmente – ha proseguito – una grande innovazione del nostro sistema sanitario e nell’assistere i cittadini e darà la possibilità di usare gli ospedali per le vere emergenze ed esigenze di alta assistenza”.

Le Case di comunità rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale a cui il cittadino può accedere per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In provincia di Catania sono previste 29 Case di comunità, 3 delle quali nel capoluogo etneo, nell’ambito di uno stanziamento complessivo per la stessa provincia pari a 65,7 milioni di euro, che comprende anche gli Ospedali di comunità e le Centrali operative territoriali. Lo stanziamento complessivo dei lavori e delle forniture finanziate dal Pnrr Salute, per l’intera Regione, ammonta invece a 800 milioni di euro.

“Catania – ha detto il commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza – si conferma all’avanguardia, soprattutto per la capacità di fare rete. Qui c’è un ambulatorio in cui i medici di medicina generale faranno squadra con i colleghi dell’Asp e con tutte le professionalità che lavorano in questa struttura eccezionale. Sarà un presidio medico attivo h24 nel quale i cittadini potranno trovare anche i propri medici curanti. Un modello evoluto, che consente un’assistenza specifica per alcune patologie, con accesso alle cure più facilitato perché non c’è bisogno di passare attraverso il Cup. Infine, è già operativa una tac di ultimissima generazione che consentirà di abbreviare enormemente i tempi di attesa”.

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