PALERMO (ITALPRESS) – Al via “Mi riscatto per Palermo”, le attività del programma di pubblica utilità svolte dai detenuti nell’ambito di un protocollo d’intesa firmato dal Ministero della Giustizia e il Comune di Palermo lo scorso marzo. “Sono lavori che si espletano su base volontaria e soprattutto a titolo gratuito; quello che si fa è soltanto un’assicurazione per malattie e infortuni. Anche su questo dobbiamo riflettere. I detenuti manifestano un atteggiamento di solidarietà sociale con questa loro disponibilità, ed è bene che se non si possono retribuire vi siano delle leggi che intervengano per agevolare i benefici nell’uscire da un istituto penitenziario. E’ una via prudente e progressiva per decongestionare il sovraffollamento dei penitenziari”, dichiara il Garante regionale dei detenuti, Santi Consolo, in piazza Caponnetto alla presenza di varie autorità.
Un momento educativo ma anche di rinascita, un progetto mirato al reinserimento sociale di diciotto reclusi delle carceri Pagliarelli ed Ucciardone, all’interno delle quali si è compiuta una prima formazione teorica, alla quale seguiranno attività pratiche nelle strutture comunali. Attività che nello specifico vedono coinvolta l’azienda partecipata Reset, e che sono finalizzate al recupero del patrimonio ambientale nel territorio cittadino, a partire dalla zona della Cala.
“E’ un’esperienza che costituisce già in sè un precedente di straordinaria positività – spiega il Capo del Dap, Giovanni Russo -. Un modello che, in un ambito di ordine e sicurezza, intende formare il detenuto in maniera che possa rientrare a tutto titolo nella società. Il lavoro è un veicolo indispensabile. Il recluso che decide volontariamente di prestare la propria abilità lavorativa a favore della collettività lo mette in una sorta di training che poi lo aiuterà; acquisisce una formazione professionale, una rinnovata responsabilità del sè, una rinnovata collocazione sociale, e così sarà pronto per rientrare nella società, tornare dunque ad essere un cittadino con tutti i diritti, primo tra questi quello del diritto-dovere al lavoro”.
I detenuti coinvolti nell’iniziativa, al termine della formazione riceveranno una certificazione professionale da poter spendere nel mondo lavorativo dopo avere scontato la pena.
“E’ l’esito di una virtuosa collaborazione tra il Ministero della Giustizia e il Comune di Palermo, teso a una sperimentazione civile ed educativa sul piano sociale. Credo che il reinserimento dei reclusi nella società sia obiettivo primario di una società evoluta e contribuisce al benessere di una città; è anche un segno agli altri cittadini che Palermo è casa di tutti e come tale va rispettata e aiutata da tutti. A voi buon lavoro, buona fortuna, buona vita”, sottolinea il Sindaco Roberto Lagalla, con l’augurio che questo tipo di attività possano essere replicate e diventare ordinarie.
Tra i presenti all’incontro anche l’assessore per il Reinserimento sociale dei detenuti Antonella Tirrito, e il Presidente del Tribunale di Sorveglianza Nicola Mazzamuto.
– foto ufficio stampa Comune di Palermo –
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Ateneo peloritano grato per "l'altissimo onore" ...