Al via la prima Biennale del Gattopardo a Palma di Montechiaro

Il dilemma dell’uomoDio è il tema della prima Biennale del Gattopardo a Palma di Montechiaro

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Il dilemma dell’uomoDio è il tema della prima Biennale del Gattopardo a Palma di Montechiaro

Vittorio Sangiorgi  |
lunedì 11 Aprile 2022

Il comune agrigentino è pronto per la prima edizione dell'ambiziosa rassegna di arte che si terrà dal 23 aprile all’8 maggio. Intervista al curatore Michele Citro

Si svolgerà a Palma di Montechiaro, dal 23 aprile all’8 maggio, la prima edizione di un’ambiziosa rassegna di arte contemporanea, la Biennale del Gattopardo. Un evento prestigioso, che vedrà la partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo, e che si propone di offrire un’occasione di rilancio e risveglio culturale per la cittadina e per tutta la provincia agrigentina, specie dopo il periodo difficile vissuto dalla nostra società. Un’iniziativa che vedrà il coinvolgimento diretto del pubblico il quale, tramite la pagina Facebook ufficiale della Biennale, potrà votare le opere degli artisti selezionati. Al voto della “giuria popolare” si sommerà quello della “giuria competente”, formata dagli stessi artisti. Ogni voto di quest’ultima, rispetto a quello espresso sui social, varrà 30 punti anziché 1.

La Biennale è curata da Michele Citro

Il curatore è il prof. Michele Citro, fondatore delle edizioni Paguro che ha realizzato altre due importanti mostre: “Idilli Cromatici. Omaggio a Leopardi a 200 anni dall’Infinito” (Città della Pieve, 2020) e “Tra Inferno e Paradiso XX/21 (Anagni 2021).
Il Qds.it lo ha intervistato per approfondire le numerose tematiche riguardanti l’evento.

Come nasce la Biennale del Gattopardo

“L’evento nasce dalla volontà, da parte del comune di Palma di Montechiaro e del gruppo di lavoro io sono P.A.L.M.A., attivo dal punto di vista artistico-culturale, di trovare un’occasione per promuovere il territorio cittadino e, in senso lato, quello dell’agrigentino. Dopo aver visto alcuni miei lavori mi hanno chiesto di fare un progetto artistico. Anziché creare un evento fine a sé stesso, si è deciso di renderlo un appuntamento periodico. È quindi nata una biennale legata al nome del romanzo che rende famosa la città agrigentina. Ogni biennale avrà un tema, un argomento specifico. Quest’anno abbiamo pensato alla tematica dell’Uomo – Dio, che può essere declinata da un punto di vista filosofico, artistico, concettuale, giuridico, ambientale”.

HOMODEUS. Il dilemma dell’uomoDio

Una tematica, quella scelta per la prima edizione, ricca di spunti e spigolature, che metteranno alla prova l’estro e la creatività degli artisti selezionati. Come spiega Citro, infatti: “Il tema nasce da un primo dialogo con l’amministrazione comunale e il gruppo di lavoro, che da tempo portano avanti la tematica di ‘Nessuno tocchi Caino’. Si trattava, però, di un argomento che avrebbe potuto far nascere delle posizioni contrastanti, senza dimenticare la difficoltà di affrontare questi dettagli sul piano morale, etico e giuridico. Ho, perciò, scelto di generalizzare ed ampliare il concetto di ‘giudizio assoluto’ e di individuo che si pone al di sopra delle parti formulando l’idea dell’HomoDeus. Nel corso della storia abbiamo avuto tanti esempi, anche molto diversi tra loro: da Giovanna D’Arco a Girolamo Savonarola, da Stalin a Hitler, ma anche i grandi imperatori. L’homodeus, però, può essere anche colui che tutti i giorni modifica lo status ambientale, cambiando ciò che è stato dato da Dio, o l’uomo del transumaesimo che è portato allo sviluppo di tecnologie ultra avanzate per il progresso dell’universo. Si tratta, in sintesi, di qualsiasi ambito in cui l’uomo va al di là di sé stesso, sia in maniera negativa che positiva, per fare qualcosa che solitamente compete alla divinità. E non si tratta, necessariamente, di una divinità religiosa, ma di qualsiasi entità che supera l’uomo”.

La selezione degli artisti

“Come sono stati scelti gli artisti? Lavoro in questo settore da più di 10 anni, quindi ho un portfolio di profili che conosco. Solitamente li conosco tramite il passaparola o i social. Quando individuo una tematica, in questo caso l’HomoDues, vado alla ricerca di quelle personalità che la possano esprimere meglio. Successivamente arriva il mio invito, che non assicura però la loro partecipazione all’evento. Si tratta di un invito a presentare un progetto, un’idea. Quando questo progetto o questa idea convince sia me che l’artista, a quel punto si decide di andare avanti ed eseguire l’idea, sperando che l’opera realizzata rispecchi le aspettative. Il concetto a cui faccio riferimento durante la selezione non è mai soltanto quello estetico, che è peraltro relativo. Per me conta davvero il concetto teoretico o morale, cioè la capacità di quella determinata opera d’arte di lanciare un messaggio. Da un punto di vista tecnico, infatti, nulla posso dire ad artisti con lunghe e prestigiose carriere alle spalle. Si può, però, valutare il loro modo di descriversi. Questo vale soprattutto per l’arte contemporanea, spesso informale e molto concettuale. Quando le varie opere verranno ‘spiegate’, quando l’artista riuscirà a creare un contatto tra sé e chi guarderà la sua realizzazione, si vedrà che nasce da un concetto talmente tanto forte che, anche il giudizio estetico, verrà influenzato. Ovvero un’opera che inizialmente non piace, può risultare gradevole dopo aver ascoltato e capito il suo messaggio intrinseco”.

Tra pandemia e riscoperta dell’arte

Il periodo pandemico, osserva infine Citro, ha causato profondi cambiamenti anche nel mondo artistico, reinventando strategie e proposte culturali: “La pandemia, limitando fortemente gli spostamenti, ha creato una sorta di macro settori turistici. Ovvero, le singole regioni hanno cercato di sfruttare il loro potenziale storico, artistico e culturale per tenere i turisti italiani in Italia o, in questo caso, i siciliani in Sicilia. Il messaggio è questo: non è necessario andare a vedere la Biennale a Venezia o il museo a Roma, ma potete trovare un’offerta culturale di rilievo internazionale anche nella vostra regione (come ad esempio con la mostra di Banksy e Warhol a Catania, ndr). Al contempo, però, l’obiettivo è quello di attrarre un turismo dalle altre regioni italiane, mostrando loro che la Sicilia, oltre ad offrire bellezze ambientali e naturali, quest’anno può offrire qualcosa che va al di là della tradizionale offerta legata maggiormente al turismo marittimo ed enogastronomico. Non sarà soltanto un evento artistico basato sulle esposizioni, ma ci saranno eventi e conferenze che manterranno attiva Palma e la provincia di Agrigento per una quindicina di giorni”.

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