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Albanese (Confindustria Sicilia) su Ponte, “Basta equilibrismi”

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Albanese (Confindustria Sicilia) su Ponte, “Basta equilibrismi”

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giovedì 05 Agosto 2021

“Ancora
una volta registriamo equilibrismi sul filo di una manifesta e sostanziale
volontà di non realizzare il ponte sullo Stretto. Cambia, solo apparentemente,
la modalità di approccio a questo tema, fondamentale per avvicinare il sistema
produttivo siciliano al resto di Italia e all’Europa, ma rimane la medesima assenza
di concretezza e di azioni dirette e chiare per azzerare i maggiori costi della
insularità che, come dimostrato dal governo regionale, pesa per diversi
miliardi di euro all’anno”.

Il
presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, interviene così in
merito alle dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Infrastrutture, Enrico
Giovannini, che ha definito il Ponte “opera fondamentale che va però pensata
bene”, tanto da prevederne l’inserimento nella legge di bilancio non prima del
2023.

Ed
è proprio a Giovannini che Albanese si rivolge: “Non ci consola affatto, caro
ministro, che nelle sue dichiarazioni si faccia riferimento alla necessità di
recepire i contributi del mondo produttivo e delle professioni, oltre che dei
cittadini. Anzi ci sembra, ne siamo convinti, che tramontata la stagione della
concertazione, quella vera, quella capace di attingere a competenze e
conoscenze espresse dal mondo produttivo, si metta in campo una ‘liturgia’
inutile e abusata. Giusto per perdere tempo in azioni inconcludenti
coinvolgendo chi invece pensa che si debba fare presto e bene, pensando di
trascinarci nell’assunzione di responsabilità in un processo che è già definito
nell’unico progetto immediatamente realizzabile.

Pensiamo
di non dovere ulteriormente spiegare il punto di vista di Confindustria. Anche
di recente la nostra articolazione di rappresentanza sui territori e nei
diversi settori produttivi ha dichiarato con forza che il ponte deve essere
realizzato subito con il progetto a disposizione. Senza ulteriori divagazioni e
ritardi, procedendo con lo stanziamento delle risorse e affidando la
realizzazione nei tempi strettamente necessari. Il governo è a un bivio e deve
scegliere tra la prospettiva del progresso e dell’ammodernamento del Paese,
partendo dalla Sicilia e dal Sud, e il mantenimento di una condizione di
arretratezza dovuta all’assenza di una infrastruttura indispensabile per lo
sviluppo”.

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