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Albano sulla scomparsa della figlia Ylenia: “So cosa le è successo, pensai al suicidio”

Albano sulla scomparsa della figlia Ylenia: “So cosa le è successo, pensai al suicidio”

Il cantautore pugliese si racconta senza sconti e a viso aperto a Francesca Fagnani.

E’ nel corso di Belve, la trasmissione condotta da Francesca Fagnani, che Albano, tra i più disparati temi toccati, ripercorre la tragica vicenda che ha visto sparire per sempre l’amata figlia Ylenia, vista per l’ultima volta in hotel il 6 gennaio 1994 a New Orleans: la titolare dell’albergo dichiarò che la ragazza era uscita verso mezzogiorno e non era più tornata. 

L’incontro con Masakela

«Era una ragazza straordinaria. Studiava al King’s College di Londra. Parlava inglese, spagnolo, francese, portoghese. Ci accompagnò negli Usa, a girare un docufilm, l’America perduta. Andammo da Los Angeles a New Orleans. E lì fece l’incontro fatale. Gli homeless. Gli artisti di strada. Ricordo un nero, si chiamava Masakela. Una sera la compagnia andò al cinema, ma io rimasi con Ylenia perché avevo notato qualcosa di strano. A un tratto cominciò a correre, e io dietro, lei gridava “fermate quell’uomo vuole farmi del male”, e quell’uomo ero io, gridavo “lasciatemi, è un problema di droga”. Mi seminò, la ritrovai il mattino alle 8. A sua madre disse che aveva rischiato la vita sulle acque del Mississippi».

Il legame con New Orleans

Poi Ylenia disse che aveva deciso di scrivere un libro, e per farlo doveva andare in Belize, la patria degli homeless. «Dissi: va bene, ma prima ti devi laureare, manca poco… Invece andò in Belize, visse in una capanna, un uomo la minacciò, lei si salvò prendendo in braccio un bambino. Così tornò a New Orleans. Diceva che non voleva frequentare gente di plastica».

Le testimonianze

«Ho ricostruito quella notte ora per ora. Ho parlato con i testimoni. Ho incontrato Masakela, che era stato pure in galera, ma negava di avere colpe. Ho interrogato l’ultima persona che l’ha vista, il guardiano del porto. Era seduta in riva al fiume, lui la avvisò non puoi stare qui. Ma Ylenia non se ne andava. Il guardiano insistette, allora lei gli disse “io appartengo alle acque”, e si tuffò nel fiume, nuotando a farfalla. Ma il Mississippi non perdona. Romina non l’ha mai voluto accettare. Ma è andata così».

Il suicidio

«Dopo la scomparsa di Ylenia e la separazione con Romina, sono stato da solo per nove anni. Il dolore era terribile. Pensavo che Dio mi avesse abbandonato. E con il dolore cresceva una voce che diceva: “Al Bano eliminati. Al Bano falla finita. Ho pensato al suicidio. Ma poi ho capito che era la voce del demonio. E ho sentito anche la presenza di Dio. Ho provato una pace profonda.