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Albo dei formatori, la Regione vara l’aggiornamento

Albo dei formatori, la Regione vara l’aggiornamento
formazione professionale Sicilia

Sono in 5500 tra dipendenti di enti ed ex sportellisti riconosciuti all’interno dell’elenco ad esaurimento. Questo contiene il numero di persone che hanno diritto alla precedenza in caso di assunzioni

Il numero degli iscritti all’albo degli operatori della formazione professionale della Regione Siciliana sale ancora. È stato appena pubblicato il decreto di aggiornamento dell’elenco, e si registrano circa 300 iscritti in più: se il precedente albo riportava 5.200 componenti, adesso la lista si è allungata fino a 5.500.

Si tratta delle numero istanze di reinserimento formulate da soggetti che non hanno eseguito la procedura prevista dalla cosiddetta riforma della formazione, aperta durante il lockdown della primavera del 2020.

In quel frangente gli interessati avrebbero dovuto iscriversi al portale predisposto allo scopo ed inserire i propri dati. La mancata presentazione dell’istanza implicava rinuncia definitiva all’iscrizione.

Il dirigente responsabile del servizio VI-sistema di accreditamento e delle competenze della formazione professionale si è quindi occupato degli approfondimenti istruttori effettuati sulle richieste di reinserimento nell’albo, in quanto la richiesta doveva essere supportata da una documentazione che dimostrasse l’impossibilità di effettuare l’istanza nei tempi prescritti.

Da questo controllo è stato verificato come sia stato corretto reinserire alcuni soggetti precedentemente esclusi: questa nuova rimodulazione dell’albo mette un po’ a posto la situazione, dopo il taglio netto dei numeri che aveva seguito il reinserimento dei dati da parte degli interessati e la successiva pubblicazione dell’albo aggiornato.

Quasi un terzo in meno di quello esistente prima della riforma, varata a dicembre 2019, che dovrebbe servire a rivoluzionare il settore, a renderlo più efficiente, e a permettere a tutti gli operatori che in questi anni hanno avuto difficoltà lavorative, di trovare la propria stabilità.

Fino allo scorso anno l’albo contava oltre 8 mila iscritti, con un costo totale ormai insopportabile per le casse regionali. Ad oggi gli iscritti contano al proprio interno poco più di 1.200 operatori degli ex sportelli multifunzionali, mentre i restanti fanno riferimento ai cosiddetti interventi formativi.

Lo sfoltimento dei numeri era necessario e potrebbe essere un primo passo, se verranno messi in opera i tanti interventi proposti nel tempo e al momento ancora in attesa: i prepensionamenti, l’offerta di incentivi per la fuoriuscita del comparto, la riqualificazione del personale per essere inserito in altre realtà regionali, spostandolo dove ce ne fosse la necessità, in base alle esigenze del territorio e del tessuto economico preminente, in modo da svincolare in parte gli enti dal personale in eccesso.

Il discrimine principale per l’iscrizione è stato uno e uno solo: non hanno potuto mantenere l’iscrizione all’albo coloro i quali abbiano già un posto di lavoro a tempo pieno e indeterminato.

In molti hanno poi dovuto affrontare il problema del dover presentare tutta la documentazione necessaria durante il primo lockdown del marzo 2020, in quanto era necessario essere forniti di una connessione internet e di una stampante con scanner per poter preparare e quindi caricare a sistema tutti i documenti necessari, nonostante si trattasse di dati tutti già in possesso dell’assessorato regionale all’istruzione e formazione professionale.

Il nuovo elenco è piuttosto scarno: per singolo nominativo sono indicati soltanto la data di assunzione, il ruolo e la qualifica. Eppure si tratta di uno strumento fondamentale, perché, sebbene l’albo debba considerarsi a esaurimento, agli iscritti si applicheranno, fino al 2030, le tutele che garantiranno la priorità occupazionale per tutti coloro siano stati assunti prima del 31 dicembre 2008.

Michele Giuliano