Il consiglio comunale approva il nuovo piano economico, il Comune: “Adeguamento necessario”. Aumenti delle tariffe per entrambi i tributi, incideranno sino a 100 € per una famiglia di quattro persone
ALCAMO (TP) – Sorridono sino ad un certo punto i commercianti e le imprese, decisamente meno i cittadini. Le nuove tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti, portano con sé rincari non indifferenti per le utenze domestiche di Alcamo che mediamente oscillano attorno all’11 per cento; al contrario le utenze non domestiche, sempre nella media, si vedono abbattere le tariffe del 27 per cento.
Rincari in arrivo anche per il canone idrico
E le brutte notizie non finiscono qui con rincari in arrivo anche per il canone idrico per il prossimo biennio. In consiglio comunale sono stati approvati i nuovi piani tariffari che portano con sé decisamente più ombre che luci. Anzitutto per quanto concerne la Tari i cui costi del servizio presunto, che risultano dal piano finanziario per l’anno 2022, sono pari a 10 milioni e 210 mila euro.
“Gli utenti – afferma Tiziana Vinci, dirigente della direzione 5 alla Riscossione delle entrate – percepiranno l’aumento dello scorso anno, causato dalla crescita del costo delle piattaforme e dello smaltimento rispetto al 2020, in quanto l’aumento dello scorso anno è stato attutito dalla massiccia concessione di agevolazioni legate alla situazione pandemica che hanno comportato per la stragrande maggioranza degli utenti non domestici un azzeramento della bolletta e un credito di imposta. Anche alcuni nuclei familiari hanno usufruito del bonus Covid non pagando la Tari. Pertanto, al fine di riequilibrare il peso dell’aumento del costo del servizio, si è intervenuti spostando sulle utenze domestiche una maggior quota dei costi fissi e variabili rispetto al 2021, con l’effetto di un lieve aumento della Tari per le famiglie rispetto al 2021 e di una riduzione per le utenze non domestiche anche in relazione alla effettiva produzione di rifiuti”.
Aumenti invece diffusi e spalmati quindi su tutti per quanto concerne il servizio idrico, che quest’anno raggiunge un costo di poco superiore ai 3 milioni di euro.
Il Comune ha aderito allo “Schema regolatorio di convergenza” dell’Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambienti, con la conseguente determinazione delle tariffe del servizio idrico integrato. Le percentuali di incremento sono del 7 per cento per quanto concerne il 2022 e del 7 per cento nel 2023.
“Riguardo alla Tari ci sono aumenti di costi per discariche e piattaforme – commenta il sindaco Domenico Surdi – che ritengo assurdi perché gli impianti sono di competenza regionale e la crisi che ha investito l’intero settore la dobbiamo gestire noi Comuni. Abbiamo fatto delle scelte per equilibrare le tariffazioni tra utenze domestiche e non domestiche, è stato fatto a mio avviso un buon lavoro. Ci saranno risorse per aumentare le ore lavorative dei dipendenti degli uffici in modo da migliorare la riscossione e il recupero dell’evasione, perché è giusto che tutti paghino le tasse per pagare meno. In questo modo potremo puntare ad un miglioramento della qualità del servizio. Per quanto concerne il canone idrico dobbiamo adeguarci al rispetto di determinate normative e metodologie che stabilisce l’Arera, e quindi per noi è stato un atto dovuto. Con questa scelta potremo dare il via anche a tutta una serie di investimenti su reti idriche, fognarie e impianti depurativi che ci consentirà di potenziare manutenzioni e acquistare più acqua. Già oggi abbiamo delle turnazioni regolari ma il nostro obiettivo è quello di potenziare ulteriormente”.