Alcamo, emergenza sepolture, aiuto dai beni confiscati a mafia - QdS

Alcamo, emergenza sepolture, aiuto dai beni confiscati a mafia

Vincenza Grimaudo

Alcamo, emergenza sepolture, aiuto dai beni confiscati a mafia

mercoledì 22 Dicembre 2021

Alcamo, già cominciano i problemi di spazi con le prime bare a deposito. L’Amministrazione comunale con un’apposita delibera di giunta ha rivolto un appello all’Agenzia nazionale per beni confiscati

ALCAMO (TP) – Comune al lavoro sui cimiteri di Alcamo per prevenire problemi di carenza cronica di sepolture. Qualche piccola sofferenza comincia ad avvertirsi anche se ancora non si può assolutamente parlare di emergenza.

Sulla base di un’ultima ricognizione fatta dagli uffici comunali ci sono all’incirca una decina di bare a deposito, quindi in attesa di sepoltura, ma soltanto in 6 non hanno effettivamente una collocazione e sono in attesa di sistemazione. Per le altre salme invece il deposito è solo temporaneo per ragioni più che altro di carattere documentale. Nel frattempo, proprio per evitare l’insorgere di un’emergenza, gli uffici si stanno muovendo in varie direzione sotto la guida dal dirigente ad interim della Direzione 4 Vito Bonanno, che sovrintende i settori di Opere pubbliche, Servizi manutentivi e Patrimonio: “Abbiamo avviato una ricognizione delle concessioni scadute, e delle sepolture non utilizzate da oltre 50 anni, – afferma Bonanno – per procedere ad estumulazioni e rendere disponibili le aree liberate per nuove sepolture. A giorni inizieranno i lavori per la costruzione di nuovi colombari. E nel frattempo stiamo ragionando sul regolamento e le procedure amministrative, per semplificare alcuni passaggi. Insomma i servizi cimiteriali, come l’illuminazione pubblica e le strutture sportive sono le questioni che ci impegnano in modo strutturale”.

Lo stesso Bonanno rassicura che al momento non c’è alcuna emergenza, essendo l’attuale situazione delle bare a deposito al di sotto della soglia critica. Ci sono stati momenti in passato sicuramente più difficili, con picchi anche di 30 bare a deposito quando la capienza massima è di 32. “Siamo sotto la soglia critica – aggiunge Bonanno – e stiamo lavorando perché tutto vada avanti senza problemi per i cittadini”.

Parallelamente si è lavorato anche a medio e lungo termine con l’idea di utilizzare terreni confiscati alla mafia per ampliare uno dei tre cimiteri di Alcamo. L’idea è stata messa nero su bianco in una delibera di giunta in cui l’amministrazione comunale ha chiesto la consegna di questi terreni che sono stati strappati all’imprenditore Vito Nicastri dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Questi terreni sono confinanti con il cimitero Santissimo crocifisso e si sta procedendo per acquisirli al patrimonio del Comune. L’intenzione è quella di destinare questi terreni in parte all’ampliamento del cimitero comunale, in parte alla realizzazione di servizi utili alle attività cimiteriali ed in parte alla creazione di parcheggi a servizio del cimitero che ne risulta carente. Da considerare che già in zona vi sono altri immobili in possesso del Comune, sempre confiscati alla mafia, e dunque quest’ulteriore acquisizione andrebbe anzi a chiudere il cerchio. In questi giorni è stata effettuata una ricognizione dei luoghi e ci si è resi conto “non ci sono impedimenti materiali alla presa di possesso di tali immobili, in quanto l’accesso agli stessi avviene utilizzando il medesimo accesso ai beni già nella disponibilità del Comune di Alcamo”.

L’obiettivo con questi interventi è quello di riuscire a realizzare un numero adeguato di luoghi di sepoltura in modo da garantire una certa autonomia di spazi negli anni a venire.

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