Il castello di Calatubo di Alcamo avrà nuova vita - QdS

Il castello di Calatubo di Alcamo avrà nuova vita

Pietro Vultaggio

Il castello di Calatubo di Alcamo avrà nuova vita

giovedì 05 Dicembre 2019

Il sindaco di Alcamo: “Vogliamo restituire alla città un bene di grande rilievo storico e artistico”. Assicurata la conservazione della struttura monumentale interessata da microcrolli

ALCAMO (TP) – Sono stati ultimati i lavori di consolidamento delle antiche strutture murarie del Castello di Calatubo ad Alcamo.

L’intervento si è concentrato sulla prima corte del castello, sulla chiesetta e i locali annessi assicurando la messa in sicurezza dell’intera zona. Gran parte del contributo “I Luoghi del Cuore” è stata destinata, nel 2017, alla messa in sicurezza dell’ingresso e della prima corte su cui prospetta la chiesetta che si trova all’interno del complesso, realizzata grazie a puntuali microconsolidamenti che hanno reso possibile l’accesso al castello.

Queste azioni hanno permesso di bloccare il degrado, che avanza rapidamente con costanti microcrolli, assicurando la conservazione della struttura monumentale, fino a oggi interessata da fenomeni di dissesto. A seguire, nel 2019 la restante parte del contributo “I Luoghi del Cuore” – insieme a ulteriori fondi stanziati dal Comune di Alcamo – è stata utilizzata per completare i lavori di messa in sicurezza e prevenzione del sito, riguardanti il fronte occidentale e la sistemazione della copertura della chiesetta. Inoltre, con i fondi del Bilancio Partecipato Comunale sono stati acquistati alcuni apparecchi di illuminazione, al fine di valorizzare ulteriormente il bene.

“Abbiamo portato avanti un percorso di recupero che vuole essere il primo passo per restituire, all’intero territorio di Castellammare, questo bene di grande rilievo storico e artistico”, queste le parole del sindaco di Alcamo, Domenico Surdi. Soddisfazione anche nelle parole di Nicola Adragna, capo della Delegazione Fai Trapani: “Il territorio siciliano è ricco di bellezze architettoniche, alcune delle quali purtroppo versano in condizioni di abbandono. Grazie al censimento I Luoghi del Cuore, promosso da FAI, sono state compiute opere di intervento su importanti beni del territorio, quali il Castello della Colombaia a Trapani e le Saline e Laguna dello Stagnone di Marsala. Oggi salutiamo – conclude – con soddisfazione i lavori appena portati a termine e auspichiamo che quanto realizzato sia solo l’inizio di un completo e totale recupero della struttura”.

Il castello sorge su uno sperone roccioso ed è stato costruito nel VII secolo a.C.. Nel 1093 venne incluso nella nuova diocesi di Mazara e nel Medioevo divenne una robusta fortezza a controllo di un vasto territorio, finché nell’epoca di Federico II si trasformò in masseria feudale.

Fino agli anni ‘60 del Novecento il Castello fu utilizzato, poi venne abbandonato e trasformato in ovile. Una lunga storia che non si arresta, fatta di rimandi e di partenze andate male. Adesso sembra essere la volta buona.

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