Alessandra Calafiore: “Politiche sociali, interventi strutturali coi fondi Ue” - QdS

Alessandra Calafiore: “Politiche sociali, interventi strutturali coi fondi Ue”

Lina Bruno

Alessandra Calafiore: “Politiche sociali, interventi strutturali coi fondi Ue”

giovedì 02 Febbraio 2023

Dalle strategie dell’Amministrazione per la casa fino a quelle per contrastare il disagio minorile, l’assessore Alessandra Calafiore spiega al QdS i principali interventi su cui sta lavorando

MESSINA – Voluta in Giunta dal sindaco Cateno De Luca, riconfermata per i prossimi cinque anni da Federico Basile, l’assessore Alessandra Calafiore spiega al QdS il percorso strategico imboccato nelle Politiche sociali, settore di cui si occupa dal 2018. Una delega complessa che, insieme a quella dei rapporti con la Messina social city, le politiche della casa e della salute, in questi anni di crisi sanitaria e sociale, ha determinato cambiamenti di rilievo.

Molte emergenze permangono, come ha rilevato l’ultimo report della Caritas e come ha segnalato sabato lo stesso presidente della Corte d’Appello Sebastiano Neri. Quotidianamente a Palazzo Zanca arrivano richieste di aiuto di famiglie in difficoltà, disoccupati, precari, un “emergenza strutturale” a cui si cerca di dare risposte adesso anche con un servizio di prossimità che sta per partire nelle sei Circoscrizioni; in contemporanea si progetta, utilizzando risorse extrabilancio, un nuovo sistema di integrazione socio sanitaria. E Casa Serena, chiusa per riqualificazione, potrebbe diventare in tal senso, come preannuncia l’assessore Calafiore, con “i giardini della memoria”, una struttura innovativa.

Quale sarà il futuro di questa storica Casa di riposo comunale?
“Sono previsti investimenti che superano i 6 milioni di euro per la riqualificazione e l’efficientamento e in più ci sono progetti con fondi del Pnrr per l’utilizzo della struttura a 360 gradi. Sarà potenziato il pronto soccorso sociale. Sono previsti interventi nella casa del custode per destinarla a chi vive in strada ed ha un animale e non può trovare ospitalità nelle altre strutture. Con l’Asp stiamo lavorando per una vera integrazione socio sanitaria, abbiamo un progetto con il Pnrr che riguarda il Dipartimento di salute mentale con la realizzazione dei ‘giardini della memoria’, legati anche all’Alzheimer e alle patologie degenerative, frequenti negli anziani. Non si può più fare distinzione tra servizio socio assistenziale e quello socio sanitario, devono andare insieme per ottimizzare e rafforzare gli interventi. La stessa cosa abbiamo fatto all’Istituto Marino di Mortelle dove abbiamo riformulato l’accordo di programma inserendo l’Asp”.

Quali sono stati i punti di svolta nella sua gestione dei Servizi sociali?
“Sicuramente l’internalizzazione dei servizi attraverso la Messina Social city che ha cambiato la strategia e l’approccio stesso ai servizi; il rafforzamento del Servizio sociale che si sta strutturando come servizio di prossimità. Dopo la distribuzione dei casi su base territoriale andremo a brevissimo a realizzare dei punti all’interno delle Municipalità. I servizi di prossimità sono rappresentati già dall’equipe all’interno delle scuole attraverso gli educatori e dall’attività per i senza fissa dimora con un’unità mobile che gira”.

Il numero delle assistenti sociali rispetta gli standard?
“Sono 27, non siamo ancora in linea con i parametri normativi, sto procedendo ad altre otto assunzioni a tempo determinato. Una volta chiuso questo percorso cercheremo di arrivare a cinque assistenti sociali ogni 5000 abitanti”.

Disagio minorile: quali sono le politiche dell’Amministrazione comunale?
“Le strategie riguardano diversi aspetti che abbiamo messo in atto con i percorsi di accompagnamento attivati nel corso dello sbaraccamento di alcune aree a rischio insieme all’assegnazione della casa. Molti dei soggetti coinvolti nel risanamento sono stati inseriti nei tirocini di inclusione. La fase di accompagnamento segue l’intera famiglia che viene presa in carico nelle varie esigenze: lo studio, l’educativa ai minori e il monitoraggio della dispersione scolastica che c’è certo ma – e me lo conferma l’Osservatorio presso l’Albino Luciani – non ha numeri così rilevanti: i dati iniziali includevano coloro che sono di passaggio nel nostro territorio come i Msna (minori stranieri non accompagnati, ndr). Ci sono progetti dedicati che vengono fatti non solo dall’assessorato ma anche dalla Messina social city e da Enti del terzo settore”.

Quali i finanziamenti del suo assessorato e a quali progetti sono destinati?
“Alcuni che mi stanno a cuore riguardano l’immigrazione come ‘A me importa’ che è un progetto di inclusione; un altro riguarda le vittime della strada e quindi la prevenzione degli incidenti che coinvolgono soprattutto i più giovani. Ma la strategia più importante secondo me si realizzerà con i fondi del Pon Metro Plus con interventi strutturali che riguarderanno un ampia fascia di popolazione: non solo inclusione lavorativa ma soprattutto nuovo approccio ai servizi nella presa in carico che verrà fatta. Per il mio settore sono disponibili circa 70 milioni di euro, nei vari assi”.

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