Alessandro D’Andrea Calandra al ritmo di Danza saracina

Alessandro D’Andrea Calandra, la fratellanza universale al ritmo di Danza saracina chista sira

Alessandro D’Andrea Calandra, la fratellanza universale al ritmo di Danza saracina chista sira

Redazione  |
venerdì 21 Giugno 2024

Vede la luce il nuovo singolo del cantautore agrigentino che firma testo e musica

Finalista dell’edizione 2024 di Sanremo Trend e vincitore del Premio Napoli 2 Giugno come “Miglior brano inedito”, Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Danza saracina chista sira!”. Estratto dal primo album intitolato “Sicilia vacanti”, vede la luce il nuovo singolo del cantautore agrigentino che firma testo e musica. Lo fa, come sempre, nel dialetto della sua terra rilanciando l’idioma della Trinacria. Una lingua potente, ricca, efficace, moderna, attuale, vivida.

Ritrovarsi sotto un unica stella grazie alla musica

Lo scenario è quello di una sontuosa Palermo, capitale dell’impero di Federico II. Nella “Sala della fontana”, a palazzo della Zisa, è in corso una trascinante jam session: musicisti arabi e normanni intonano un canto di fratellanza. Il duca di Svevia balla alla maniera degli orientali e non pensa affatto alle crociate, come invece vorrebbe il papa. Secondo lo “Stupor mundi” non ha senso partire per il Medio Oriente poiché “la vera Terrasanta è la Sicilia”, che sta vivendo un periodo d’oro.

Palermo è la città più importante d’Europa, il luogo dov’è cresciuto. Accanto alle numerose moschee sorgono chiese e sinagoghe. Angusti castelli medievali vengono impreziositi da giardini esotici, ricchi di palme e frutti di ogni forma e colore. Qui coabitano in pace Siciliani, Saraceni, Normanni, Greci ed Ebrei.

Immerso in questo mood, Alessandro D’Andrea Calandra trae ispirazione per comporre “Danza saracina chista sira!”. Nel brano, dalle sonorità arabe, non manca l’oud, antenato del liuto e quindi della chitarra, e nemmeno il rebab, predecessore del violino. Il canto finale, “quando parte la musica abbiamo lo stesso padre e lo stesso Dio”, è ciò che l’autore vuole rappresentare. Una società dove le differenze arricchiscono la colonna sonora dell’esistenza di ognuno. Un messaggio quanto mai attuale, visti i terribili fatti di politica internazionale che sono al centro del triste racconto del nostro tempo. “Una lezione di civiltà, di umanità e fratellanza ci viene offerta da Federico II e dalla Palermo del XIII secolo.» spiega l’artista «Una lezione che dobbiamo assolutamente recepire, se vogliamo affrontare in modo pacifico e costruttivo il presente. Faremo bene solo se riusciremo a ricordare che “quannu attacca ‘a musica semu tutti frati.”

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017