Il segretario regionale: “Esiste una questione salariale che nella nostra Isola è amplificata”. “Carta solidale provvedimento tampone, intervenire su lavoro povero e precario”
PALERMO – L’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha annunciato l’istituzione della carta sociale “Dedicata a te”, promossa dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Si tratta, nello specifico, di un contributo unico di 382,50 euro, destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Com’era prevedibile, la “Carta dedicata a te”, voluta dal Governo Meloni come misura di sostegno al reddito delle famiglie in situazione di svantaggio economico, ha riaperto la “storica” polemica sul welfare italiano. Un provvedimento una tantum contestato da chi, come il M5s, ha fatto del Reddito di cittadinanza una vera e propria “bandiera” assistenzialista che di fatto, però, non ha cancellato la povertà.
Per comprendere al meglio i possibili efftti derivanti da questo sostegno economico che giunge dal Governo Meloni, il Quotidiano di Sicilia ha raggiunto Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia.
Secondo il sindacalista, “la Carta solidale è un provvedimento tampone, una misura una tantum per una platea di beneficiari limitata. Considerata la crisi in atto, la disoccupazione, la precarietà del lavoro, i bassi salari e le basse pensioni soprattutto in Sicilia, si comprende quanto limitato sarà il ristoro. Sicuramente non è quello che ci vuole, non è una misura di solidarietà sufficiente”.
Questa misura una tantum, peraltro, vede luce pochi mesi dopo l’eliminazione del Reddito di cittadinanza, una forma di assistenza economica che aveva proprio nel cibo il primo campo di utilizzo. “L’eliminazione del Reddito di cittadinanza – commenta Mannino – in un momento così critico è stato certamente un errore. L’introduzione della Carta solidale dimostra del resto che di misure di solidarietà e sostegno c’è bisogno quando la crisi incalza e la povertà cresce. Piuttosto bisogna al contempo investire sul lavoro, ma non è quello che il governo sta facendo”.
Non la pensa così il Governo Meloni che ha ribadito un no secco alla cultura del sussidio che in questi decenni ha preso sempre più piede, al Sud soprattutto. Ed infatti, la carta solidale non sarà un sostegno universale. Il Governo ha deliberato che la carta potrà essere ritirata, negli uffici postali e solamente dopo la chiamata da parte dei comuni, dai nuclei familiari di almeno tre persone, residenti nel territorio italiano, e con un Isee ordinario non superiore ai 15 mila euro. Sono esclusi dalla platea dei beneficiari, inoltre, i titolari di Reddito di cittadinanza e di altre misure di assistenza economica.
Abbiamo chiesto a Mannino quali strumenti dovrebbe utilizzare il Governo Meloni per combattere l’inflazione e migliorare la situazione nel carrello della spesa dei più deboli.
“In Italia – ci ha risposto Mannino – c’è una questione salariale, che in Sicilia è amplificata. Qui la media dei salari è del 30% inferiore a quella del resto del Paese. Il lavoro è spesso lavoro povero e precario, soprattutto quello delle donne e dei giovani. Bisogna affrontare questi temi: salari e precarietà del lavoro. Noi riteniamo che tutti i contratti precari vadano cancellati e che vada valorizzato il contratto nazionale di lavoro. Aumentare il potere di acquisto dei lavoratori è fondamentale anche per la ripresa dell’economia che deve fondarsi su investimenti nei settori produttivi e nella green economy, sulla ripresa dei concorsi nella sanità e nel pubblico impiego. Ma anche su adeguati percorsi formativi affinché i processi di transizione non lascino nessuno indietro”.