La Sicilia conferma il suo legame forte con la tradizione, ma al tempo stesso si apre a scelte nuove, attente alla salute e all’ambiente. Il Rapporto Coop 2025 mette in luce un quadro interessante per il biologico in Sicilia: un territorio che, pur tra difficoltà economiche strutturali, sta mostrando segnali di vitalità nei consumi, soprattutto in ambito alimentare e sostenibile.
La regione, insieme al resto del Mezzogiorno, guida la crescita del comparto: le vendite a valore crescono di quasi tre volte la media nazionale. Se in Italia le vendite del biologico aumentano, tra il primo semestre del 2024 e lo stesso periodo del 2025, del +4,8%, nel Sud e in Sicilia la variazione sfiora il +13,8%. Un ritmo che segnala una domanda in espansione, spinta da famiglie che, pur con bilanci più fragili rispetto al Nord, scelgono con consapevolezza.
La Sicilia e l’interesse per il biologico, l’incidenza sull’alimentare
Non è un caso che l’incidenza del bio sul totale alimentare nell’Isola sia già al 2%, in crescita seppure ancora sotto la media nazionale. Alla base di questa tendenza c’è la cultura del cibo e della dieta mediterranea, che in Sicilia resta un vero e proprio tratto identitario. Secondo l’indagine Coop, i consumatori isolani di prodotti biologici riconoscono la rilevanza della media mediterranea nel 31% dei casi, mentre il 28% sceglie di preferenza prodotti locali e a km 0 e il 23% predilige i prodotti della tradizione regionale. In altre parole, il carrello della spesa in Sicilia racconta la storia di un territorio che continua a valorizzare le proprie radici agricole e gastronomiche, pur aprendosi a innovazioni come le proteine vegetali e i prodotti “funzionali” legati al benessere.
La consapevolezza dei consumatori incide sui consumi
La sempre maggiore consapevolezza dei consumatori, che puntano alla qualità e all’impatto ambientale, ha portato negli anni a un continuo e progressivo aumento dei consumi biologici nel corso degli anni. Se tra il 2014 e il 2019 il biologico è cresciuto del 13,4%, tra 2020 e 2023 è cresciuto del 2,1%, dato fortemente influenzato dalla pandemia da Covid, mentre in un solo anno, tra 2024 e 2025, si sale del 4,8%. A spingere le vendite, in particolare, l’ortofrutta e il fresco, che nell’ultimo anno sono cresciuti rispettivamente del 6% e dell’11%. Le prospettive confermano che non si tratta di una moda passeggera. Se ad oggi sono in tutti quasi 5 milioni di italiani quelli che dichiarano di seguire uno stile alimentare biologico, sono circa 8,4 milioni quelli che nei prossimi 12-18 mesi aumenteranno gli acquisti di prodotti a marchio bio.
Bio, ci sono anche difficoltà
Accanto a queste tendenze positive emergono anche le difficoltà comuni a molte famiglie. A livello nazionale, oltre la metà della spesa delle famiglie italiane è assorbita da abitazione, utenze, alimentari e trasporti. La Sicilia non fa eccezione: il peso delle bollette, dei costi energetici e dei trasporti grava più che altrove, riducendo il margine disponibile per altri consumi. Nonostante ciò, si registrano segnali di apertura verso settori come il benessere, la socialità e la tecnologia domestica, anche se restano ancora spese marginali nel bilancio familiare. Un tratto comune, che in Sicilia appare persino più accentuato, è la sobrietà nei consumi. Le famiglie comprano con prudenza, guidate più dal bisogno di risparmio e dalla ricerca di sostenibilità che dal desiderio di lusso o ostentazione.
Il mercato alimentare biologico in Sicilia tra tradizione e innovazione
In questo la Sicilia riflette un orientamento nazionale, ma con sfumature specifiche: nell’Isola la tradizione e l’identità territoriale restano leve decisive, mentre nel Nord prevale l’attenzione al rapporto qualità-prezzo e nel Centro cresce il peso delle spese culturali e di intrattenimento. C’è poi un tema generazionale: in Sicilia i giovani mostrano un atteggiamento più aperto al cambiamento, interessandosi a prodotti innovativi e a nuove forme di socialità legate al cibo (dall’home dining ai servizi digitali). Tuttavia, la composizione demografica, con una popolazione più anziana della media, mantiene solido il legame con tradizioni e consumi “conservativi”.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

